Nella mattinata di mercoledì 6 maggio nel Borgo La Martella durante l’ennesimo litigio un uomo, F.V. 66enne del posto, ha aggredito il nipote 27enne e la cognata 46enne, madre di quest’ultimo, ferendo la donna con una grossa mazzola da muratore.
I colpi sono stati sferrati dall’uomo dapprima all’indirizzo del giovane, che si trovava a bordo di un trattore, senza fortunatamente colpirlo ma mandando in frantumi il vetro del mezzo.
Il giovane, riuscito a schivare il colpo, veniva investito dai vetri in frantumi che gli provocavano leggere ferite alle mani e comunque riusciva a sottrarsi scendendo dal trattore.
L’aggressore continuava nella sua condotta violenta sferrando altri colpi contro un mezzo cingolato trasportato su un rimorchio trainato dal trattore e poi minacciando e colpendo la cognata sempre con lo stesso arnese. Grazie all’intervento del giovane, accorso in aiuto della madre, desisteva da tale azione e si ritirava in casa propria sempre armato della mazzola.
La donna è stata soccorsa dai sanitari di un’autoambulanza del 118 e trasportata all’Ospedale Civile Madonna delle Grazie, dove è stata giudicata guaribile in giorni venti.
La scena della prima aggressione al giovane sul trattore è stata registrata dalla stessa vittima con un telefono cellulare e mostrata agli agenti della Squadra Volanti prontamente intervenuti sul posto.
Gli operatori della Polizia di Stato si portavano nella casa dell’aggressore ed iniziavano una perquisizione che permetteva di rinvenire l’arma impropria occultata sotto una cassetta di plastica nella camera da letto.
L’atto di perquisizione veniva interrotto poiché gli agenti erano costretti a permanere all’esterno dell’abitazione a causa dei due uomini che continuavano a litigare lanciandosi ingiurie.
L’aggressore è stato tratto in arresto con l’accusa di tentato omicidio, lesioni gravi, minaccia aggravata e danneggiamento aggravato. Quindi è stato condotto presso la Casa Circondariale di Matera a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sul luogo dell’aggressione è intervenuta anche la Polizia Scientifica. Nelle foto in basso i poliziotti con la mazzola sequestrata e il trattore sul quale è avvenuta la prima aggressione.