Antonella Pagano protagonista al Macro di Roma. Di seguito l’intervista rilasciata per questo evento.
Il dominio dell’Uomo, il dominio dell’Uomo sull’Uomo e sul Pianeta…e’: Tramonto di calendule.…il terzo millennio ruggisce/albe di guerra e fragilità/Tramonti di calendule. Ed io scolpisco bolle d’aria/in macigni di sole/Scalpellìo scintillante. Brindisi d’Universo è/moltiplicazione di fiori/Immensità. L’amaca è una foglia profumata/Il cielo m’avvolge. Sorseggio amore/appollaiata sull’aquilone/Primavera fiorita….sguardo etico, sociale ed intellettuale mediato dall’arte, anzi dalle arti, questo sono state le tre giornate.
Così ci riferisce la sociologa Pagano, la poeta Antonella con i suoi haiku lanciati a volteggiare nel cielo di Roma da quel Museo di Arte Contemporanea di via Nizza nel cuore della capitale. Artisti delle varie espressioni?
Proprio così. Tante le opere d’arte e tanti gli artisti a parlare la lingua della violenza umana su se stessi e sulla natura. Tre giorni 20, 21 e 22 settembre in cui la Nuvola Creativa ha preso a lievitare e lievitare di contributi, a rendere sempre più viva e reattiva l’azione dell’Arte, a lanciare messaggi che -è superfluo dire- son sempre più cogenti. Con altri amici poeti abbiamo animato l’Onda haiku e lo abbiamo fatto attorno all’isola di plastica creata dalla grande creativa Eugenia Serafini, l’isola dei “Fossili di Petrolio”. Il gioco del Domino -che prima si fa perverso per sfociare poi nel Dominio- mi ha intrigato ed ho desiderato ancora una volta essere in prima linea a dire che non c’è più tempo per concederci il lusso del disimpegno, dell’indifferenza, della superficialità. Che c’è tempo solo per prendere consapevolezza profonda e responsabile del genere umano e del pianeta, la casa di tutti noi. Ho voluto esserci con il mio “Tramonto di calendule”, il mio modo di gridare…i prati non sono prati se uccidiamo i fiori già prima che spuntino… le primavere non arriveranno mai più se celebriamo e perpetuiamo l’irresponsabilità, se bestemmiamo sulla pelle dei nostri figli. E’ tempo di gesti, continui, forti; è tempo di gentilezza con l’Altro e con la Terra. I miei versi son solo la parte terminale d’un impegno costante non fatto di parole, sto dicendo che la poesia non mi basta, benchè utilissima, non esaurisce l’urgenza dell’impegno. Non si esaurisce in sé ma si sostanzia di comportamenti. Son anni che ho realizzato il telo delle virtù, 500 bambini che hanno lasciato la loro impronta e tanti adulti e poeti e artisti e gente comune che han posto e pongono il segno virtuoso che sa farsi gesto virtuoso. Nulla di più bello che la poetica della politica, la poetica comportamentale, la poetica dell’Uomo per l’Uomo. Grazie per ospitarmi sul suo giornale.
Quale il principio che ha mosso le tre giornate?
Le tre giornate della Nuvola Creativa Festival delle Arti – IV Edizione titolata: “Domino Dominio, per gioco e per davvero” -IV Edizione- pensato dall’Associazione Neworld, Nwart con la direzione artistica dell’architetto Antonietta Campilongo mossa dal principio/mission del progetto:..dominio come controllo effettivo da parte di una classe sociale per cui gruppi o individui accettano di instaurare un rapporto gerarchico invece che egualitario. Il dominio è alla continua ricerca di legittimazione, attraverso il richiamo a valori che il dominatore ritiene riconosciuti e diffusi; giacché questa società, basa sulla competitività, sulla libera e sfrenata concorrenza e sull’arrivismo, esige dall’individuo una grinta aggressiva che permetta di farsi strada, a volte anche con aggressività, arroganza e prevaricazione…opere che finalmente diventano di dominio pubblico. Quotidianamente parliamo di sostegno, regole, considerazione, onestà, rispetto dei più deboli, accoglienza, protezione, legalità, giustizia; l’Arte ha in sé la purezza, e quello che gli artisti hanno descritto è l’inaccettabile violazione di tutto ciò…
Set 25