Un nome dell’eccellenza italiana nel campo della promozione della cultura e della responsabilità sociale d’impresa è ospite, questa settimana, degli spazi degli Ipogei di San Francesco. Si tratta della Fondazione Bracco che si è aggiudicata il bando di Confindustria e Fondazione Matera Basilicata 2019 volto a valorizzare le forme virtuose di interazione tra impresa e cultura, proponendo un affascinante viaggio fotografico, attraverso immagini spettacolari e brevi testi di accompagnamento. I progetti esposti sono molto vari: restauri, mostre, concerti e tournée in ogni parte del mondo, con partnership con grandi istituzioni, dal Palazzo del Quirinale al Teatro alla Scala, dalla National Gallery di Washington al Museo Poldi Pezzoli, dal Metropolitan di New York alla Triennale di Milano. Al centro del racconto, figura non tanto la storia di una famiglia, o quella di un’impresa leader mondiale in un settore tecnologicamente avanzato come l’imaging diagnostico, ma il valore di un mecenatismo che potremmo definire ambrosiano nel senso più universale del termine. La famiglia Bracco, infatti, ha promosso e sostenuto anno dopo anno moltissimi iniziative, trasformando l’amore per la cultura in una concreta prassi filantropica.
“Le imprese oggi non sono più chiuse in sé stesse, ma sono soggetti sociali attivi e integrati nel territorio – sottolinea Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco – In particolare, le imprese familiari italiane di tutte le dimensioni sono indissolubilmente legate ai luoghi in cui affondano le radici, e ci tengono a essere attori di un processo di valorizzazione del patrimonio culturale e artistico. Della responsabilità sociale e del sostegno alla cultura la mia famiglia, ad esempio, ha fatto un credo perché abbiamo sempre sentito un’esigenza di restituzione: di riconsegnare cioè alle comunità in cui operiamo una parte di ciò che come impresa abbiamo ricevuto”.
Fino a domenica 29 settembre sarà possibile ammirare il racconto fotografico che parla di mecenatismo di impresa e che si intitola ‘Bracco is Culture’.