La Fp Cgil ritiene positiva l’apertura del confronto che ha preso avvio con l’incontro della delegazione trattante sui fabbisogni assunzionali della Regione Basilicata. Pur apprezzandone lo spirito complessivo, teso a dare una risposta alle tante e diversificate istanze dei lavoratori dell’ente e alle prospettive di accesso al lavoro pubblico nutrite dai tanti giovani lucani, la Fp Cgil e la Rsu Cgil hanno presentato in seno alla delegazione trattante le proprie osservazioni.
Per la Fp e la Rsu Cgil va data priorità al completamento del processo di stabilizzazione e del passaggio full time che interessa numerosi lavoratori che prestano servizio presso l’ente in queste condizioni da anni. Su questo, con estrema chiarezza, riteniamo che le stabilizzazioni e la trasformazione a tempo pieno dei rapporti di lavoro part time non possano protrarsi fino al 2021 e che la scelta debba essere di applicare il part time alle nuove assunzioni in modo tale da portare a tempo pieno il maggior numero e nel minor tempo possibile i contratti di lavoro.
Bene la scelta di volgere le energie al superamento del precariato in Regione Basilicata attraverso le stabilizzazioni dei precari in possesso dei requisiti della legge Madia, scelta che va nella direzione di risolvere l’annosa vertenza dei precari dell’assistenza tecnica.
Per la Fp e la Rsu Cgil il personale della Regione Basilicata, dopo anni di attesa, merita la giusta valorizzazione attraverso le progressioni verticali, pure previste nel piano, e lo scorrimento delle graduatorie di precedenti progressioni, approvate nel 2009, rispetto alle quali una norma di legge regionale prevede già che a decorrere dal 1 marzo 2019 i candidati idonei dovessero essere immessi nel nuovo inquadramento, graduatoria della quale non troviamo alcun riferimento specifico nel piano.
In merito ad eventuali graduatorie relative a dirigenti in essere presso altri enti, riteniamo che la priorità sia quella di espletare nuovi concorsi dando finalmente la possibilità ai lavoratori della Regione di trovare nell’ente di appartenenza una giusta valorizzazione della loro professionalità.
Abbiamo, infine, chiesto all’amministrazione di dare corso ai 15 concorsi, per un totale di “78 posti” profili vari, banditi nel lontano 2009, concorsi per i quali è stata già esperita una costosa procedura selettiva nel 2011 e che per la Fp Cgil va espletato con assoluta priorità rispetto ad altri concorsi che pure andranno necessariamente banditi.
Non si evince dal piano, infine, quali siano le intenzioni rispetto ai lavoratori comandati da altri enti, che ci risulta siano 18. Per la Cgil qualsiasi processo di mobilità deve essere limitato, previo relativo avviso, al solo personale dipendente della pubblica amministrazione, chiudendo definitivamente la stagione dei comandati da enti che non sono amministrazioni pubbliche.
Nella riunione di delegazione trattante abbiamo sollecitato il completamento del procedimento relativo alle progressioni 2018, tuttora bloccato, dando corso al completamento del piano sottoscritto con le organizzazioni sindacali – che prevede per il 2019 la progressione economica per la parte del personale che non ne abbia beneficiato – e un tavolo di confronto sulla riorganizzazione dell’ente, prodromica a qualsiasi azione e progetto relativo al personale.