Giovedì 3 ottobre 2019, alle ore 17.30, a Roma, nella Sala delle Colonne della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, i curatori Franco Vitelli, Giulia Dell’Aquila e Sebastiano Martelli presentano il volume, da poco uscito con Arnoldo Mondadori Editore negli Oscar Moderni Baobab, Rocco Scotellaro Tutte le opere.
Il volume raccoglie per la prima volta le opere note (da È fatto giorno a Contadini del Sud, all’Uva puttanella) che hanno costituito la base dell’intenso dibattito politico-culturale della prima metà degli anni Cinquanta; c’è tuttavia un cospicuo allargamento che vede insieme tutte le poesie, un corpus consistente di ventuno racconti, le prose giornalistiche, gli scritti cinematografici. Emerge un quadro rinnovato nella conoscenza dei testi, peraltro tutti filologicamente accertati, ma anche un ritratto dello scrittore di Tricarico capace di dare una risposta ai problemi del nostro tempo, al di là del topos dell’intellettuale legato a una visione passatista; una figura che interpreta un ideale di umanesimo integrale di cui si sente il bisogno. Ne viene conferma dall’eccezionale fortuna della presente edizione, ormai in ristampa, che è andata incontro al fertile orizzonte d’attesa da tempo nell’aria. Un modo nuovo e diverso di guardare al Mezzogiorno d’Italia, qualificandosi Scotellaro piuttosto come il poeta-intellettuale delle «Lucanie del mondo», che sa interpretare le istanze e i bisogni degli emarginati di ogni epoca e luogo.
Coordina i lavori Giuseppe Appella che ricorderà i legami di Scotellaro con il mondo dell’arte, a Potenza, a Napoli e a Roma. Leggerà le poesie di Scotellaro l’attore Blas Roca-Rey.
L’iniziativa è organizzata con la collaborazione dell’“Associazione dei Lucani a Roma”.
Rocco Scotellaro (Tricarico,1923-Portici,1953), fu stroncato da un infarto a soli trent’anni. Dopo la morte precoce gli amici-maestri Carlo Levi, Manlio Rossi-Doria, Rocco Mazzarone si fecero carico della pubblicazione delle sue opere, prima circolate solo su giornali e riviste. Esplose un vero e proprio caso, perché Scotellaro, con l’attività intellettuale e l’azione politica di giovanissimo sindaco socialista del suo paese, divenne il simbolo della riscossa contadina, sulla quale si scontrarono visioni diverse anche all’interno della sinistra.
Molto turbamento creò, non solo nel mondo della cultura, l’arresto che Scotellaro subì nel 1950 per accuse false che la magistratura non esitò a far rientrare nella sfera della vendetta politica. La vicenda lo colpì particolarmente e dopo la scarcerazione rassegnò le dimissioni da sindaco e abbandonò Tricarico. Si recò presso l’Osservatorio di Economia agraria di Portici diretto da Rossi-Doria, dove si occupò di sociologia rurale e piani di sviluppo.
Ha collaborato con le più prestigiose riviste del suo tempo, quali «Botteghe Oscure», «Comunità», «Il Ponte»; e ha intrecciato stretti rapporti di amicizia con scrittori e intellettuali di peso che lo tennero in grande considerazione; si pensi a Italo Calvino, Giorgio Bassani, Leonardo Sciascia.