Sabato 5 ottobre 2019 dalle ore 19 la Grafica di via Sette Dolori nei locali del Distretto del Mobile Imbottito in via Sette Dolori, nel Sasso Barisano di Matera, presenta la mostra di Peter Willburger. La mostra resterà aperta fino al 15 novembre 2019.
Ingresso libero. Il professore Elmar Zorn parlerà dell’opera del maestro Peter Willburger. Saranno presenti la moglie Eva e la figlia Tonia.
Questa mostra, patrocinata dal Comune di Matera, chiude, nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, il ciclo delle manifestazioni per i quarant’anni dell’attività dell’Associazione Incisori Grafica di via Sette dolori.
Orari di apertura: dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alle ore 19:00 tutti i giorni,
la domenica per appuntamento.
Recensione di Martino Cappai
“A Matera ci sarà una mostra su un gigante dell’arte. Un maestro virtuoso della grafica: Peter Willburger (1942 Hall, Tirol – 1998 Raito, Vietri sul Mare).
Ci feci la tesi di specialistica. La prima in assoluto sul suo conto, ma questo importa relativamente. Di lui scrissero in tanti tra quelli che contano, ovvero: Antonio d’Avossa, Walter Koschatzky, Giulio Carlo Argan, Massimo Bignardi, Filiberto Menna, Dieter Ronte, Elmar Zorn ecc.
Da Willburger ho imparato la potenza del lavoro, ho imparato che l’arte senza sudore è usura. Che senza un pensiero del lavoro, senza la caparbietà della dedizione non può nascere nulla. Niente! Solo speculazione.
Peter sin dal principio comprese l’importanza della messa in discussione dei limiti, l’importanza del minare il linguaggio, rimetterlo in discussione, conferirgli una nuova grammatica, un nuovo senso. Infiammato da un coinvolgimento totale verso la disciplina non si esagera se lo si considera un asceta del segno.
Ha passato l’intera esistenza ad imprimere poesia sul metallo. Tra il veleno degli acidi, la delicatezza delle matrici e i rituali di torchiatura. Una radicalità che lo inserisce tra le schiere dei grandi incisori, quelli dell’antica tradizione mitteleuropea che, a partire dall’Alta Renania del XV Secolo, iniziarono a separare il mondo delle botteghe orafe da quello delle produzioni grafiche. Mi riferisco a personalità del calibro di Martin Schongauer, Albrecht Dürer, poi Baldung Grien, sino agli sviluppi della Donauschule di Cranach il Vecchio, Albrecht Altdorfer e così via sino ai padri dell’incisione moderna: Rembrandt, Piranesi e Goya. Tutte persone che, come lui, concepirono le arti grafiche come nobili e autonome, separate dai modelli per i ceselli degli orefici e dalle diffusioni speculative di immagini. Essi contribuirono a liberare la disciplina incisoria dalla sudditanza nei confronti della pittura.
Peter entra a pieno titolo nell’Olimpo dei grandi, sta di sicuro tra coloro che fecero breccia, che riformularono maniere, modalità e confini. “Ogni giorno un po’ di più”.