Venerdì 4 ottobre 2019 dalle ore 20 nella chiesa di Cristo flagellato in Piazza San Giovanni a Matera si svolgerà la 24^ edizione dell’Incontro Polifonico “Eustachio Barbaro” che si terrà venerdì 4 ottobre alle ore 20,00 presso la chiesa di Cristo flagellato in Piazza San Giovanni. Si esibiranno la Corale “S. Cecilia” di Nocera Umbra, diretta dal maestro Angelo Gubbini, e l’Associazione Corale Cantori Materani, diretta dal maestro Alessandra Barbaro. Quest’anno, diversamente dagli altri anni, la rassegna corale è strutturata su tre appuntamenti; gli altri due si terranno il 24-25-26 ottobre con la corale di Fiume e il 10 novembre con la corale di Tonara.
Il primo incontro polifonico vede la luce nel 1983 con il nome “Incontri Polifonici internazionali Città di Matera”, in un periodo in cui il mondo corale nel territorio locale era quasi completamente sconosciuto. Lo scopo era quello di divulgare la musica corale anche attraverso i gemellaggi con altri paesi e di far conoscere Matera nell’intento di incrementare, attraverso la musica e quindi la cultura, il turismo quasi completamente assente. Nel periodo delle 24 edizioni degli incontri corali, sono stati ospitati a Matera circa 60 cori rappresentanti di tutte le regioni italiane e di almeno 10 paesi esteri, non solo europei. Nel 1989, quando il maestro e fondatore del coro, Eustachio Barbaro, viene a mancare, la manifestazione corale sarà intitolata e dedicata a lui.
In apertura, dopo i saluti dei rappresentanti delle corali, si esibiranno, in forma di accoglienza, I Cantori materani che canteranno “Fa la nana”, un canto popolare emiliano, e “Yesterday” dei Beatles. Poi si esibirà il Coro di “S. Cecilia” secondo il seguente programma:
Thomas Tallis ( 1505 – 1585 ) – IF YE LOVE ME
Claudio Monteverdi – CANTATE DOMINO
Charles V. Stanford ( 1852 – 1924 ) – BEATI QUORUM VIA
Ola Gjeilo ( 1978 ) – UBI CARITAS
F. De Andrè / el. Roberto Boarini – AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI
M. Gazze’ / el. Fabio De Angelis – LA VITA COM’E’
Luigi Molfino ( 1916 – 2012 ) – O SACRUM CONVIVIUM
Urmas Sisask ( 1960 ) – SEISAB VALURIKAS EMA
Morten Lauridsen ( 1943 ) – SURE ON THIS SHINING
Savona – Giacobetti / el. A. Gubbini – PERO’ MI VUOLE BENE
L. Cohen / el. Roger Emerson – HALLELUJAH
CORALE S. CECILIA
Le origini della Corale Santa Cecilia di Nocera Umbra si collocano nei primi decenni del 1900, epoca a cui risalgono notizie di un gruppo polifonico formato da seminaristi, frati carmelitani ed in seguito laici, che prestava servizio nelle liturgie solenni della Cattedrale. Il repertorio del gruppo corale spazia dal canto gregoriano alla lauda polifonica, dai classici rinascimentali ai brani romantici, senza tralasciare la produzione settecentesca (in particolare J.S. Bach, J. F. Haendel, A. Vivaldi, W. A. Mozart ed A. Lotti) ed alcune opere contemporanee. Il coro vanta anche la prima esecuzione moderna del Magnificat a 4 Concertato di Francesco Zanetti (maggio 1994) e del Credo a 4 concertato di Antonio Lotti (giugno 2001) di cui il maestro Angelo Gubbini ha curato la revisione dai manoscritti rinvenuti nell’archivio della cattedrale di Nocera Umbra e nella biblioteca dell’Universita’ di Dresda. Significative inoltre le edizioni integrali de “Il festino del giovedi’ grasso avanti cena“ di Adriano Banchieri che il coro ha realizzato nel febbraio 2001 e della “Missa Vestiva i colli“ di Pierluigi da Palestrina, eseguita insieme al celebre madrigale parodiato. Il coro ha partecipato a numerose rassegne in Italia ed in altri Paesi (tra cui Germania, Svizzera, Repubblica Ceca Russia, Olanda, Ungheria e Polonia). Ha pertecipato alle varie edizioni del concorso In Coro, organizzato dalla Regione Umbria in collaborazione con l’ARCUM, ottenendo il primo posto nel 1996, 1997, 1998 e 2001. Nel 1999 ha partecipato al Concorso Nazionale Premio Mutterle di Battipaglia, dove si è meritata una particolare menzione da parte della giuria, classificandosi al quarto posto assoluto (primo premio non assegnato). Dal 1990 la Corale Santa Cecilia organizza in primavera a Nocera Umbra la Rassegna di Musica Corale, alla quale hanno partecipato, nel corso degli anni, valenti cori italiani e stranieri. Dal 2011 organizza il seminario di interpretazione corale “Direttori ospiti a Nocera” che e’ aperto a direttori e coristi di buona esperienza e che e’ condotto da docenti di
fama nazionale.
Angelo Gubbini ha svolto gli studi musicali presso il Conservatorio Morlacchi di Perugia, diplomandosi in Pianoforte con Eugenio De Rosa, in Musica Corale e Direzione di Coro sotto la guida di Mario Perrucci, frequentando inoltre il corso di Composizione. Ha partecipato a vari corsi di perfezionamento con Giovanni Acciai, Christoph Shoming, Gary Graden, Steve Woodbury, Bruno Zagni , Giorgio Kirschne, Kurt Suttner e Nicole Corti. Ha curato la revisione e la trascrizione da manoscritto datato 1762 del Magnificat a 4 concertato di Francesco Zanetti rinvenuto nella cattedrale di Nocera Umbra e del Credo a 4 concertato di Antonio Lotti fornito dalla biblioteca dell’Universita’ di Dresda. Ha fatto parte del complesso vocale maschile “Nova Cantica” specializzato in esecuzioni tematiche del repertorio pre-rinascimentale. Ha svolto attivita’ di elaboratore e arrangiatore anche nel campo jazzistico e, come pianista, ha realizzato alcune registrazioni per la RAI. E‘ stato membro della commissione artistica dell’ARCUM. Dal 1989 dirige la Corale Santa Cecilia di Nocera Umbra e dal 1999 il Coro Laeti Cantores di Roma.
Associazione Corale CANTORI MATERANI
L’Associazione corale “CANTORI MATERANI” è nata per volontà del compianto ed indimenticabile M° Eustachio Barbaro. Nel 1975, la corale inizia la sua attività concertistica, dal 1988 il coro è diretto dalla figlia Alessandra, attuale direttore della corale. Sin dal 1975 è il coro di cappella della Basilica Cattedrale di Matera. Ha partecipato a diversi concorsi tra i quali: Concorso nazionale “G. D’Arezzo” di Arezzo; ha vinto il 1° premio al III° concorso nazionale di canto sacro di Porto Empedocle (AG); il 1° premio al concorso nazionale di canto sacro a Vallecorsa (FR); il 1° premio di Canto Gregoriano al concorso internazionale di Karditsa (Grecia); il 3° premio al concorso nazionale di Vittorio Veneto (TV). Ha effettuato tournee di concerti in: Grecia, in Catalogna, in Ungheria, nella Repubblica Ceca in Francia, in Inghilterra, in Bulgaria a Plovdiv, città europea della cultura 2019 insieme a Matera. Nel 1993 e nel 2011 ha partecipato alla Rassegna Internazionale delle Cappelle Musicali di Loreto. Nel Natale 2012 ha rappresentato la Basilicata e la città di Matera in Piazza S. Pietro per l’inaugurazione del presepe del maestro Franco Artese donato dalla regione al Papa. Ha eseguito, insieme alla Fondazione Orchestra Lucana, l’oratorio “Beata Virgo Maria”, il poema sinfonico corale “Nadal” di Valentino Miserachs, l’oratorio “La Passione di Cristo secondo Marco” di Lorenzo Perosi e in prima assoluta l’Oratorio “Nigra Sum sed Formosa” di Damiano D’Ambrosio. Inoltre, ha partecipato ai Gran Galà città diretti da importanti direttori d’orchestra. Ha cantato con l’Orchestra I.C.O della Magna Grecia e, nel 2013, ha eseguito insieme all’orchestra del Conservatorio di Matera “Carmina Burana ” di Carl Orf. Ha inciso tre CD dal titolo “CANTI DI NATALE”,” SASSINCANTO”, canti popolari materani elaborati per coro dal M° D. D’Ambrosio ed infine nel 2012 “MAGNIFICAT”, canti dedicati alla Madonna della Bruna, Patrona della città di Matera. Organizza gli “Incontri polifonici internazionali E. Barbaro” giunti alla 24^ edizione.
Alessandro Barbaro ha conseguito il diploma in organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Musica “E. R. Duni” di Matera ed ha frequentato il corso di direzione corale presso la Scuola “Ludovico da Vittoria” di Roma tenuto dal M° Valentino Miserachs. Ha inoltre partecipato a corsi e seminari di direzione e concertazione corale, Orvieto, Ravenna e Iesolo (VE) tenuti dai Maestri Domenico Bartolucci, Giovanni Acciai, Adone Zecchi, Bruno Zagni, Sam Davis e Gary Graden. Dirige la Corale “Cantori Materani” dal 1988, succeduta al compianto padre Eustachio, fondatore ed indimenticabile direttore dello stesso gruppo. Con i “Cantori Materani” ha partecipato al concorso di Arezzo (1996), al Festival Internazionale di Karditsa (Grecia), al concorso Internazionale del TIM a Lecce e nel novembre del 2002 al concorso Nazionale di Porto Empedocle in cui è stata premiata per la migliore interpretazione del brano d’obbligo. Ha tenuto numerosi concerti, ha partecipato a diverse Rassegne Nazionali ed ha collaborato alla realizzazione dell’oratorio per soli, coro ed orchestra “Beata Virgo Maria” e del poema sinfonico corale per soprano, coro ed orchestra “Nadal”, entrambi del M° Valentino Miserachs, eseguito in cinque città Catalane, a Roma, a Potenza e a Matera e dell’oratorio per soli, coro ed orchestra “La Passione di Cristo secondo Marco” di Lorenzo Perosi eseguito a Matera nell’aprile del 2000. Ha effettuato alcune registrazioni televisive per conto della RAI-TV e di alcune reti private. Già membro della commissione artistica nazionale della FENIARCO (Federazione Nazionale Italiana delle Associazioni Regionali corali). Docente presso il Conservatorio Statale di Musica “E.R. Duni” di Matera. E’ organista e maestro di cappella della Basilica Cattedrale di Matera.
Biografia Eustachio Barbaro, direttore e fondatore del coro Cantori Materani
Papà, Eustachio Barbaro, nasce a Matera il 27 gennaio 1937, i suoi genitori Francesco Paolo e Maddalena Di lecce, sono contadini, come la maggior parte delle famiglie materane, ha un fratello più piccolo Salvatore, chiamato da tutti Salvino.
Era un bambino buono ed affettuoso, vicino all’ambiente ecclesiastico, e già proteso verso la musica, infatti sin dalla più tenera età nelle chiese di S. Giovanni e di S. Rocco, inizia a suonare l’armonium aiutato dai sacerdoti dell’epoca. E’ proprio in questo ambiente che conosce la famiglia Padovani, composta da quattro fratelli, nessuno di loro sposati: il maestro Cosimo, e le signorine Maria, Vita e Alessandrina. Era una famiglia di professionisti, se si considera che il loro padre era stato un medico, così il loro nonno, si può immaginare cosa fosse per Matera dei primi anni del secolo scorso ed anche in quello precedente una famiglia così importante, mentre le signorine erano abilissime ricamatrici, molto benvolute e rispettate da tutta la città.
Papà quindi comincia a frequentare la famiglia Padovani sempre di più e loro trovano nel bambino una persona a cui donare tutto l’ affetto, tanto che all’età di cinque anni papà si trasferisce a casa loro, pur rimanendo sempre legato alla sua famiglia di origine, avendo così due famiglie che gli volevano bene.
La sua vita quindi si svolge tra lo studio della musica sempre seguito dai sacerdoti musicisti, la scuola il commerciale dove si diploma ragioniere e la sua famiglia di adozione e di origine.
Siamo negli anni 50 quando papà, neanche ventenne, mette insieme alcune ragazze facenti parte dell’azione cattolica per cantare durante le celebrazioni liturgiche nella chiesa di San Pietro Caveoso. Un piccolo coro parrocchiale come ne sorgono tanti, In questo contesto conosce mamma Immacolata Lionetti, che ha condiviso con lui la passione verso la musica e il canto, incoraggiandolo nelle scelte che hanno portato a costituire il coro dei Cantori materani cosi come è oggi, e in tutte le scelte che papà ha fatto durante la sua breve vita, e dal loro matrimonio siamo nate noi tre sorelle Maddalena, Alessandra e Loredana.
Nel frattempo , prima che papà si sposasse vennero a mancare i compari Padovani, Cosimo. Maria e Vita, mentre l’ultima delle sorelle Alessandrina è vissuta con mamma e papà e noi figlie per dieci anni e noi la ricordiamo molto bene
Papà era una persona assai benvoluta e amata da tutte le persone che incontrava sulla sua strada, sostenuto anche da una fede forte e sincera, fu sempre nella sua giovinezza che incomincia a conoscere il mondo del volontariato in quanto si dedica all’amministrazione della casa di riposo S.Agostino, un istituto, come si diceva un tempo di mendicità, in cui le suore della carità di s. Vincenzo de Paoli, accudivano e accoglievano anziani soli e abbandonati, dando loro una casa e un rifugio. Papà comincia un percorso di attenzione e di lavoro nei loro confronti, donando tanto del suo tempo,e contribuisce in maniera determinante, insieme con Mons. Palombella alla costruzione della casa di riposo Brancaccio così come la conosciamo oggi e di cui ne è stato anche ,per un breve periodo, il direttore, tutto questo per volontariato e fino alla fine della sua vita. I nostri ricordi di bambine, con mamma e le mie sorelle era di pomeriggi interi nella casa di riposo con le suore e con gli anziani che ci ricoprivano di attenzione e di affetto.
Il suo vero lavoro invece era ragioniere al consorzio industriale per la valle del basento.
La passione di papà era comunque la musica, il suo sogno di bambino era quello di fare o il musicista o il prete, o tutti e due. Era un bravo organista autodidatta, riusciva a leggere e a suonare di tutto, un musicista nato. Come dicevo prima la sua formazione musicale gli fu impartita dai sacerdoti dell’epoca, soprattutto d don Raffaele Marcosano e poi ha continuato a studiare da solo.
All’epoca non c’era il conservatorio né a Matera e neanche a Bari, sarebbe dovuto andare a Napoli, ma nella sua situazione famigliare, i compari Padovani da assistere in quanto anziani e soli, (avevano solo lui) , non gli permisero di inseguire il suo sogno, ma nel campo musicale e comunque nel suo piccolo è riuscito a realizzarsi con una realtà quella dei Cantori Materani, che ancora oggi, a trent’anni dalla sua scomparsa ancora esiste e lavora nel suo ricordo.
Il primo nucleo, del coro, come ho accennato in precedenza , è nato a S. Pietro Caveoso , ma con lo spopolamento dei sassi si trasferì prima nella chiesa di Piccianello e dopo a San Francesco da Paola dove il coro trovò la vera dimensione, anche grazie all’entusiasmo e disponibilità di don Antonio Tortorelli, in un primo momento solo con il coro maschile e successivamente, nei primissimi anni settanta anche con l’aggiunta delle donne formando così un coro misto con il nome di Schola Cantorum S.Cecilia .
Il 1974 è una data importante per la schola, quando arriva a Matera il nuovo vescovo, mons . Michele Giordano, e nomina papà maestro di cappella e organista della Basilica cattedrale di Matera.
Il 1976 e precisamente il giorno di S. Cecilia,(tutti gli avvenimenti importanti del coro sono avvenuti proprio il giorno della festa liturgica della santa patrona della musica ..) Enrico Capaccioli, noto compositore di musica sacra ,docente al conservatorio e monaco benedettino della comunità del monastero di Picciano, ascolta il coro durante la celebrazione e ne rimane colpito dalla buona qualità e propone a papà di trasformare la schola cantorum in coro polifonico con lo scopo, anche, di intraprendere un repertorio adatto ad un’attività concertistica: papà avrebbe continuato a dirigere il coro per l’aspetto liturgico mentre il maestro Capaccioli per l’aspetto concertistico , e il 21 maggio 1977 nel Santuario della Madonna Di Picciano, fu eseguito il primo concerto diretto dal maestro Capaccioli e per la prima volta con il nome Cantori Materani.
Il maestro Capaccioli dopo tre anni viene trasferito a Brescia, il coro era senza direttore quindi papà, con l’aiuto e l’incoraggiamento del maestro mons. Valentino Miserachs , allora professore di composizione al conservatorio Duni di Matera, con trepidazione e tanto entusiasmo, assume totalmente la direzione del coro Cantori materani e ne costituisce l’Associazione. Il coro in pochi anni decolla, arrivano grandi risultati, sono anni meravigliosi carichi di tante soddisfazioni, partecipazioni a rassegna nazionali ed internazionali, concorsi vinti e poi gli incontri polifonici che all’epoca si chiamavano incontri città di Matera e oggi sono intitolati a lui”Incontri polifonici Eustachio Barbaro” Quello che siamo oggi è nel solco di quegli anni e soprattutto nell’insegnamento di papà Eustachio
Purtroppo nel 1985 la malattia si presenta e comincia a rubare i sogni e tutti i progetti, finché può, papà continua le sue attività nonostante la limitazione fisica. .
Ma il 23 novembre 1989 il giorno di S. Cecilia a soli 52 anni papà lascia questa terra, la sua famiglia, il suo coro, la sua casa di riposo Brancaccio i suoi affetti, creando un vuoto incolmabile.
Sono trascorsi 30 anni da quando papà è andato in cielo,la sua presenza fisica non c’è più, ma non certo il suo insegnamento e il suo esempio, infatti la sua esistenza terrena è stata un dono per tutte le persone che lo hanno conosciuto che ancora oggi lo ricordano con affetto
Alessandra Barbaro
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