Ha scritto al Direttore Generale a nome di tutta la famiglia la nuora di un noto personaggio pubblico della città di Matera per ringraziare il dr. Francesco Dimona, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione e il dr. Francesco Romito responsabile della Terapia Intensiva del Madonna delle Grazie, e loro tramite tutto il personale sanitario impegnato, per la qualità delle prestazioni e il livello di organizzazione del servizio.
“Desidero esprimere il sentimento di profonda stima, gratitudine e riconoscenza mia e della mia famiglia verso l’ intera équipe dell’unità operativa di anestesia e rianimazione dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, in un momento di grande dolore in seguito alla perdita improvvisa di mio suocero. Anche perché medico, sento di dover riconoscere la professionalità e la competenza dei miei colleghi e la innovazione della terapia intensiva aperta, uno straordinario modello culturale e organizzativa in cui l’assistenza coinvolge anche le famiglie e si fa della comunicazione il fulcro attorno al quale ruota il processo di assistenza e di cura. Mi viene spontanea una riflessione su quanto la medicina e in particolare le persone tutte che per la medicina lavorano, diventino depositari di valori che riguardano non solo la coscienza, ma soprattutto il rispetto per la dignità della persona arrivata al termine della sua esistenza e la cura della comunicazione con i famigliari.”
Il Direttore Generale dell’ASM dr. Joseph Polimeni ha sottolineato che: “ La decisione di rendere pubbliche queste testimonianze positive sul funzionamento dei servizi sanitari dell’Azienda Sanitaria di Matera, non è stata assunta sotto l’impulso di un sentimento autoreferenziale, ma perché riteniamo che possano contribuire a creare un clima di fiducia verso i nostri professionisti, le prestazioni sanitarie e l’organizzazione aziendale nel suo complesso.”
Onori ai carissimi dott. ri Dimona e Romito, uomini, nella definizione del grande Leonardo Sciascia; sarebbe utile far applicare e monitorare i codici etici a tutti coloro che operano direttamente o indirettamente nei contesti aziendali, ad evitare di trovare, in aree sanitarie nazionali, eventualmente, “mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà”.