BPER Banca, Fisac Cgil: “si tutelino i livelli occupazionali in Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
La FISAC CGIL di Basilicata esprime preoccupazione per i riflessi che il Piano Industriale 2019 – 2021 del Gruppo Bper determinerà sul territorio lucano e, complessivamente, sul Mezzogiorno. Nel caso specifico della Basilicata, rispetto al processo negoziale in corso, si rammenta l’importante contributo della Banca Popolare del Materano prima e della Banca Popolare del Mezzogiorno poi (nata dopo il processo di fusione del 2009) – oggi Bper Banca – ai risultati positivi di gestione e ai parametri di solidità patrimoniale del Gruppo Bper, ma anche il maggior concorso agli obiettivi aziendali al quale è stata chiamata.
Anche per questo la Fisac di Basilicata chiede che il numero dei nuovi occupati sia aumentato rispetto a quanto dichiarato nel Piano Industriale e che non sia prevista ancora un’ulteriore uscita di attività svolte nel polo di Matera, con particolare riguardo alla loro qualità e impatto sui livelli occupazionali, ipotizzando anzi il possibile rientro in Basilicata di lavorazioni ad alto valore aggiunto. La FISAC di Basilicata sollecita il Gruppo Bper e all’Ad Alessandro Vandelli affichè chiariscano quale sia la posizione e quale l’impegno rispetto alle azioni a sostegno di un territorio investito da una condizione di crisi economica e sociale ampia e diffusa che tarda ad attenuare la sua morsa e che richiede, perciò, una più forte responsabilità sociale delle imprese e del gruppo stesso nelle scelte d’investimento.
Abbiamo sempre ribadito il ruolo sociale del credito come presidio del territorio ma anche come mezzo di contrasto alle economie sommerse. Il tema della buona occupazione nel Mezzogiorno non solo vive unitariamente nei contenuti della piattaforma per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del credito, ma ha un ruolo importante anche nella piattaforma confederale che Cgil Cisl e Uil hanno presentato sia al precedente che all’attuale esecutivo. E’ importante che si restituisca centralità al lavoro in quest’area del Paese anche come impulso per la ripresa della domanda interna a sostegno dell’intera economia nazionale.