Martedì 22 ottobre e mercoledì 23 ottobre 2019 alle ore 20,30 al teatro Gerardo Guerrieri in piazza Vittorio Veneto a Matera la compagnia teatrale Talia Teatro presenta lo spettacolo “Pitagora e Ippaso da Metaponto”, di Antonio Montemurro.
Costo del biglietto 10 euro in prevendita presso il Teatro Guerrieri.
Dopo il grande successo ottenuto nel castello Torremare di Metaponto e le repliche al Teatro nel Sasso di via Lombardi, nel Sasso Barisano di Matera, la rappresentazione teatrale dedicata a “Pitagora e Ippaso da Metaponto” approda al teatro comunale “Gerardo Guerrieri”.
Per lo spettacolo “Pitagora e Ippaso da Metaponto” sono stati coinvolti sul palco gli attori Luciana Tamburrino (Pitia, sacerdotessa di Apollo), Nicoletta Lionetti (Chilone, politico crotonese), Mario Salluce (Liside, un allievo), Giulia Cifarelli, Anna Cimarusti, Chiara Festa, Genny Carlucci per il Coro delle Metapontine, Franco Burgi (l’allievo Archippo), Francesco Palomba (l’allievo Filolao), Anna Santarsia (l’allieva Tyrsenis), Antonio Montemurro (Pitagora), Marco Floridia (l’allievo Ippaso), Patrizia Minardi (la sacerdotessa Aristoclea), Elisa Basile (Teano, moglie di Pitagora), Valentina Ranoia (Damo, figlia di Pitagora), Paola Cancelliere (l’allieva Timycha).
Musiche originali di Dimitris Roulbis, Coreografia di Francesca Sogliani, Scenografia di Eustachio Logiudice ed Elisa Basile, Costumi di Elisa Basile e Pina Santeramo, Acconciature di Paola Cancelliere, Service audio-luci di Michele Abbatino.
Assistente informatica Stefania Sibilio.
“Pitagora e Ippaso da Metaponto” è la storia del grande matematico e filosofo di Samo vissuto fra ilVI e il V seco lo avanti Cristo. riferita all’ultimo periodo della sua vita in Magna Grecia fra Crotone, Sibari e Metaponto.
A causa di un contrasto con Chilone, influente uomo politico crotonese, Pitagora, accompagnato da sua moglie Teano e da sua figlia Damo, sposta la scuola, da lui fondata a Crotone, a Metaponto, dove divulga il suo sapere fra numerosi discepoli di ambo i sessi, fra cui Liside, Archippo, Filolao, Tirsenis, Tymicha e lppaso.
Quest’ultimo dimostra ben presto notevoli capacità in Matematica e in Filosofia, che lo porteranno fatalmente allo scontro col maestro e alla sua conseguente rovina.
“Per via delle scarsissime fonti storiche a noi pervenute – ha ricordato Montemurro – soprattutto per quanto riguarda lppaso, e alla luce del concetto di Aristotele che, nella Poetica, poneva l’accento sulla diversità del lavoro dello storico da quello del drammaturgo. ho ritenuto di mettere a fuoco il pensiero e l’opera del grande filosofo e matematico di Samo e di fare del “nostro” lppaso un simbolo della fiducia nel progresso dell’uomo e di una scienza libera da coercizioni e impedimenti”.