Sulla proroga dei contratti di lavoro somministrati garantito dall’assessore regionale Rosa la R.S.U FSI-USAE Claudia Brindisi e il coordinatore territoriale F.S.I.-USAE Giampaolo Mecca hanno inviato una lettera al Direttore Generale ARPAB. Di seguito la nota integrale.
Oggetto: Proroga contratti di lavoro somministrati.
La FSI (Federazione Sindacati Indipendenti), lo scorso mese di maggio, ha chiesto all’Assessore all’ambiente un cambio di passo sulla gestione di ARPAB.
A distanza di alcuni mesi il direttore generale è sempre lo stesso, nominato dalla precedente Amministrazione regionale ed Il cambiamento ha riguardato, per ora, solo la nomina di un nuovo direttore tecnico-scientifico.
Il ricorso al lavoro somministrato è stato avallato anche dall’attuale assessorato e confermato in sede di delegazione trattante del 30 settembre, il tutto in prospettiva di assunzioni pubbliche (concorsi) a tempo determinato.
La FSI non ha partecipato ai lavori della delegazione trattante essendo al primo punto all’ordine del giorno la proroga dei lavoratori somministrati, proroga effettuata per ulteriori 9 mesi e fino a 80 unità.
La posizione della nostra sigla è la diretta conseguenza della violazione delle norme contrattuali e non certo contraria alla creazione dei posti di lavoro, anche se precari.
Riteniamo,infatti, che i posti di lavoro in ARPAB vadano ricoperti con concorsi a tempo indeterminato e difendiamo il diritto di tutti i cittadini a partecipare a selezioni pubbliche.
È bene ricordare che il ricorso al lavoro somministrato non è utilizzabile per fronteggiare stabilmente le carenze di organico (art. 59 comma 3 del CCNL).
Inoltre la paventata interruzione dei controlli ambientali mal si concilia con quanto disposto dal CCNL secondo il quale: “Il ricorso al contratto di somministrazione non è consentito… per i profili professionali… addetti alla vigilanza e ai compiti ispettivi”.
La FSI USAE, dubitando fortemente della legittimità dell’utilizzo di lavoro somministrato e delle predette proroghe, si riserva di procedere per le vie legali in ogni sede giudiziaria.
Per quanto attiene la riunione della delegazione trattante del 30 settembre è bene precisare che la componente RSU (eletta democraticamente dai dipendenti ARPAB ) presente al tavolo era notevolmente inferiore al 50%, per cui risulta quantomeno discutibile che si proceda senza la maggioranza dei rappresentati eletti ad assumere decisioni che interessano tutto il personale.
Ci si rammarica che le altre sigle presenti, oltre alla parte pubblica, abbiano contribuito alla delegittimazione della intera RSU.