Duemilioni circa di consumatori italiani oggi hanno conosciuto un’autentica bontà del Parco Nazionale del Pollino. I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP, nei due ecotipi coltivati nella Valle del Mercure, il Fagiolo Bianco ed il Poverello Bianco. Sono stati presentati da Luigi Franzese nel corso della puntata odierna (giovedì 9 febbraio) di Occhio alla Spesa su Rai Uno. Invitati a parlare di fagioli d’eccellenza, rigorosamente nazionali, dal conduttore Alessandro Di Pietro, Luca Piretta dell’Istituto Nazionale per la Nutrizione (INRAN), Mauro Rosati della Fondazione Qualivita, Tiziana Peco del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela del Fagiolo di Lamon IGP delle valli Bellunesi, Mauro Carreri dell’Associazione piccoli produttori dei fagioli di Sorana IGP), Aldo Marchisio del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela del Fagiolo Cuneo IGP e Luigi Franzese, in rappresentanza del Consorzio di Tutela dei Fagioli Bianchi di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore.
La Basilicata regione del Sud particolarmente vocata alla produzione dei fagioli d’eccellenza è stato il leit motiv dell’intervista sull’unicità dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP. Luigi Francese, nei giusti tempi televisivi, è riuscito a farsi promotore del re dei legumi, famosi da noi, ma ancora sconosciuti ai più e, soprattutto, di un territorio dalle indiscusse valenze ambientali e paesaggistiche che tanto incidono nell’agroalimentare di qualità. << Selezionati per l’alto valore in proteine nobili ben superiore ai fagioli cannellini e borlotti largamente utilizzati – ha detto Franzese – i Fagioli Bianchi di Rotonda DOP hanno un’altra caratteristica distintiva. La buccia sottilissima, in termini tecnici tegumento, che determina una drastica riduzione dei tempi di ammollo prima e di cottura poi per la preparazione di ricette tipiche, a cominciare da lagane e fagioli>>.
Sui metodi di coltivazione – poi – il presidente del Consorzio di Tutela dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP – ha sottolineato la manualità di tante fasi di lavorazione quali la semina, il sostegno con pali in legno di castagno della pianta di fagiolo rampicante e la raccolta dei baccelli.
<<Fondamentale – ha concluso Franzese – sono le caratteristiche pedoclimatiche dell’areale di produzione della DOP Fagioli Bianchi di Rotonda. Terreni tra i 500 ed i 700 metri sul livello del mare, ricchi di acqua sorgiva, di zolfo ed azoto naturale che influisce sull’elevatissimo contenuto proteico della granella. La bassa concentrazione di calcare delle acque del Pollino, influisce poi, sulla finezza della cuticola e, quindi, sulla gradevolezza al palato. Questo pregiato legume è caratteristico ed intimante legato con il territorio della Valle del Mercure, tanto da meritare da denominazione d’origine controllata. Solo qui si possono selezionare le sementi, si possono coltivare le piante rampicanti, si possono raccogliere e confezionare i Fagioli Bianchi di Rotonda, sia freschi che secchi>>.
Ed il nutrizionista, prof. Piretta, consiglia: <<consumiamo questi fagioli d’eccellenza almeno tra volte a settimana. I vegetariani invece dovrebbero portarli in tavola tutti i giorni. La nostra salute ne avrà un sicuro beneficio. A prova di analisi del sangue>>.
La fotogallery relativa alla partecipazione del fagiolo di Sarconi a Occhio alla spesa