I produttori di castagne, dopo aver custodito e curato per tutto l’anno il proprio castagneto seguendo le regole della buona conduzione di tecnica agraria, in questi giorni si affrettano a fare gli ultimi lavori per procedere alla raccolta del pregiato frutto. Alla vigilia della stagione della raccolta delle castagne e della “Sagra della varola” per celebrare il marroncino Igp di Melfi,crescono le aspettative da parte di tutti gli agricoltori, in particolare dei castanicoltori che attendono la raccolta e il giusto reddito.
Purtroppo – segnala la Cia-Agricoltori di Melfi – l’infestazione del cinipide si fa risentire e il frutto si presenta in modo non uniforme, in parte bacato ed in parte con aspetto gradevole. Da qui si evince un sostanzioso calo di produzione di oltre il 70 per cento.
In Basilicata , secondo gli ultimi dati Istat sono circa 1.168 gli ettari di castagneto, ma in dieci anni le oltre 600 aziende si sono più che dimezzate e gli ettari sono diminuitidel 12 per cnto (dati Accademia Georgofili Firenze). Siamo perciò sempre più lontani dalla produzione record degli anni 90 pari a 700 tonnellate.
Nel ribadire l’importanza del comparto castanicolo nell’area del Vulture, che di fatti rappresenta la maggior parte della superficie nella nostra Regione, in particolare nei comuni di Melfi, Rapolla, Barile, Rionero e Atella, territori peraltro del Parco del Vulture, la Cia-Agricoltori fa appello alle istituzioni locali ed ai Sindaci in particolare di tali Comuni e agli organi amministrativi e tecnici del Parco ricordando che i castagneti di tutto il Vulture Melfese sono una risorsa ambientale, paesaggistica ed economica inestimabile, praticamente una risorsa invidiabile che va sostenuta con tutte le proprie forze. Cia-Agricoltori di Melfi propone la convocazione di un tavolo tecnico operativo che abbia come ordine del giorno “Lo stato attuale della castagna del Vulture” per prendere coscienza delle serie problematiche e cercare di trovare in tempi brevi, soluzioni tampone per provare a salvare il salvabile.
In questi giorni i produttori si preparano a fronteggiare l’assalto ai castagneti. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso- commenta la Cia – che assume forme predatoriein quanto, oltre ad asportare consistenti quantitativi di prodotto, genera anche problemi di sicurezza per i proprietari che non solo si vedono sottratto il raccolto, ma devono cercare di evitare contrasti e litigi con tanti raccoglitori abusivi.
In una lettera ad amministratori comunali e rappresentantidel Parco si chiede in primo luogo di porre in essere misure tese a tutelare le produzioni e i proprietari castanicoltori, contemporaneamente di indire rapidamente una riunione con tutti i soggetti interessati per discutere e tentare di dare una risposta concreta al fenomeno dell’abusivismo, cercando di tutelare e garantire gli areali produttivi che oltre ad essere una importante componente dell’economia locale del Vulture rappresenta un presidio di biodiversità ambientale-forestale, paesaggistica e agro-rurale di grande pregio.