Nella giornata di ieri sono iniziate le trattative tra la Regione Basilicata ed Eni circa l’eventuale rinnovo della concessione delle estrazioni petrolifere in Val D’agri.
Il primo incontro si è caratterizzato, da quanto si legge dalle note ufficiali, da un confronto interlocutorio in cui le due parti, possiamo solo immaginarlo, abbiano posto sul tavolo le proprie visioni sul futuro delle estrazioni petrolifere in Basilicata.
Nulla di nuovo in ciò perché il confronto nasce molte volte da posizioni diverse a cui bisogna trovare eventualmente una sintesi.
Noi come UILM di Basilicata vorremmo porre sul tavolo, purtroppo oggi solo tavolo immaginario, il “significato” del termine compensazione, in quanto riteniamo, dopo l’esperienza ventennale o quasi trentennale delle estrazioni petrolifere, che questo termine racchiuda non solo il limite di questa esperienza ma sicuramente e necessariamente questo termine, compensazione, vada eliminato da qualsiasi agenda a partire da quella politica.
Se in Basilicata si continua a ridurre l’estrazione petrolifera alle solite compensazioni purtroppo il futuro della nostra regione, il futuro delle comunità più coinvolte risulta già segnato per due semplici motivi:
1. Le famose royalty al termine delle estrazioni petrolifere avranno avuto un unico riflesso, quello di compensare dal punto di vista economico le entrate della Regione Basilicata in un determinato lasso di tempo; e ci chiediamo, quando finiranno le estrazioni e dunque le royalty, il bilancio regionale su cosa si reggerà?
2. Cosa rimarrà dell’esperienza petrolifera sul territorio della Val D’agri il giorno in cui queste termineranno? Purtroppo ad oggi il nulla, se non saremo in grado TUTTI di cambiare l’idea dominante di ieri e forse anche di oggi, ovvero delle compensazioni, ma è necessaria invece una visione lungimirante che possa dare alla cittadinanza, al territorio, alle comunità della Val D’agri un vero futuro dal punto di vista occupazionale e dunque di sviluppo industriale, sociale ed economico.
Compensare significa “Controbilanciare ristabilendo un rapporto di equilibrio o di parità, equilibrare, retribuire, pagare adeguatamente”; dunque la visione di questi anni, relativamente alle estrazioni petrolifere, è stata quella di pagare attraverso le royalty la possibilità di poter estrarre l’oro nero; null’altro è stato fatto e null’altro verrà fatto fin quando si continuerà a parlare semplicemente di compensazione.
Dovremmo in questa Regione tutti incominciare a parlare di sviluppo, non solo quello sostenibile, di economia circolare, ma uno sviluppo vero che possa garantire negli anni la nostra società, da tutti i punti di vista.
Non dobbiamo compensare, dobbiamo creare vere opportunità di sviluppo attraverso una risorsa che è insita nelle nostre terre ma che, non solo nel rispetto della tutela della salute dei cittadini, quindi dell’ambiente, deve esser vissuta come una vera opportunità per tutti e non solo per alcuni o per pochi; e quindi è necessario svoltare pagina, cambiare, mettere al centro del confronto a 360° anche con Total che il petrolio, se è davvero lo riteniamo una risorsa per la nostra regione, deve essere gestito per garantire non solo il presente o il prossimo futuro ma garantire un concreto sviluppo a partire dal lavoro, un lavoro stabile e non legato semplicemente e solo al rubinetto virtuale del petrolio, ma un lavoro che deve continuare per i prossimi decenni al fine di evitare non solo lo spopolamento di questa regione, ma che consenta di creare un nuovo sistema di sviluppo che sia una reale risposta ai bisogni e alle aspettative anche dei nostri giovani.
In fine sarebbe auspicabile che la Regione Basilicata convochi tutte le parti sociali, cosi come già richiesto, così da poter illustrare la nostra visione presente e futura relativamente alle estrazioni petrolifere in cui necessariamente bisogna mettere al centro il lavoro e i lavoratori anche attraverso la realizzazione di un percorso sindacale di rivisitazione del patto di sito attraverso la completa realizzazione della Contrattazione Unica a cui Eni e la Regione Basilicata, devono necessariamente dare una risposta.