Sono passati due anni dalla presentazione del Progetto “Villaggio Salute” a Melfi (quartiere Bicocca) che, nonostante ogni nostro tentativo di superare ostacoli di ogni natura, è ancora bloccato per effetto di un atteggiamento incomprensibile dettato da particolari e personali interpretazioni di norme che riguardano il procedimento amministrativo.
Martedì 15 ottobre presso la struttura del “Villaggio Salute” in Melfi, ormai pronta da un pezzo, alle ore 10, incontreremo i giornalisti, gli operatori dell’informazione e i cittadini per spiegare come stanno le cose.
In occasione della recente audizione di Sanità Futura in Quarta Commissione abbiamo denunciato una situazione ormai non più sostenibile. Parliamo di una struttura di 4.500 mq, pensata, studiata, progettata e ormai realizzata per rispondere con il meglio all’esperienza sanitaria dei pazienti. Un Poliambulatorio di ultima generazione, al quartiere Bicocca di Melfi, un vero e proprio hub per diagnosi, cura a prevenzione innestato nel mondo delle connessioni e del rispetto dell’ambiente, che si rivolge a un territorio che valica i confini geopolitici, che usa le ultime tecnologie applicabili alla salute della persona e che è in una estenuante attesa per una “semplice” autorizzazione per il trasferimento del Poliambulatorio Polimedica.
Siamo di fronte ad un atteggiamento dilatorio e di fatto oppositivo della pubblica amministrazione nei confronti di un’ iniziativa imprenditoriale che creerebbe nuovi posti di lavoro e curerebbe meglio i pazienti. Un percorso zeppo di ritardi, di scogli, di mancato rispetto dei termini di legge che ha dell’incredibile, nel settore della sanità privata accreditata e pertanto con funzioni di servizio pubblico, il trasferimento di un Poliambulatorio già esistente diviene qualcosa di surrealmente complicato.
L’ennesimo caso di mala burocrazia che può far morire e far fallire un’azienda sana. Non tolleriamo che si possa continuare a bloccare quello che ormai non è più un progetto ma una realtà fisicamente realizzata per presunti cavilli burocratici. Lo dobbiamo ai nostri utenti che attendono da troppo tempo il trasferimento del Poliambulatorio Polimedica e che hanno diritto di conoscere cosa accade e chi rema contro la loro salute pubblica e contro la libera iniziativa economica.