Petrolio, assessori regionali Rosa e Cupparo replicano ai consiglieri regionali di centro-sinistra. Di seguito la nota integrale.
“Abbiamo letto le dichiarazioni dei consiglieri di centrosinistra sull’incontro con Eni tenutosi in Regione giovedì 10 ottobre e sinceramente non ci hanno meravigliato. Sono dichiarazioni legate all’arroganza dei rappresentanti di quel mondo politico che ha fatto tanto male alla nostra terra”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, gli assessori regionali Gianni Rosa (Ambiente ed Energia) e Francesco Cupparo (Politiche di sviluppo).
“Chi oggi lamenta mancanza di visione è proprio chi ha ridotto la nostra Basilicata a Terra tra le più povere d’Italia. Chi, oggi, si permette di dare lezioni, è proprio chi fa parte di quel mondo politico che ha svenduto la nostra Basilicata e che, Pittella in primis, ha sperperato e dissipato le risorse rinvenienti dal petrolio.
Si chiedono, i consiglieri di centrosinistra, con quale forza politica andiamo a trattare con l’Eni? La Giunta Bardi di forza politica ne ha molta di più di quanta ne avrebbe potuto avere un Governo di centrosinistra, soprattutto se fosse stato composto da esponenti quali Pittella, Braia, Cifarelli e Polese, uomini logorati da anni di mala gestione. Da uomini che considerano che l’autorevolezza derivi dall’aver ottenuto un risarcimento danni. Del resto – evidenziano Rosa e Cupparo – ci hanno venduto per pochi spiccioli e la loro mentalità non cambierà mai. Non hanno avuto un progetto per la Basilicata prima e non c’è da aspettarsi che possano averlo adesso.
Innanzitutto, sia chiaro ai consiglieri di minoranza che noi abbiamo la forza politica dataci dal popolo lucano che ci ha voluto al governo della Regione. Cosa che ancora non è stata digerita dagli sconfitti.
Inoltre, e non è cosa da poco, la nostra forza politica è data dal non avere ‘precedenti’ che possano metterci in posizione di svantaggio nei confronti della compagnia petrolifera: non siamo noi che per vent’anni abbiamo alimentato il consenso con un uso miserevole dei soldi del petrolio.
Per quattro mesi abbiamo dovuto ricostruire, cercare e raccogliere tutti i carteggi che riguardano i rapporti con Eni perché i signori del centrosinistra, che pure quei soldi hanno allegramente speso, non hanno mai pensato, in venti anni, anche solo di mettere in un armadio tutte le ‘carte’ che riguardano Eni.
Perché i signori del centrosinistra non dicono ai lucani la verità? Quanto denaro la Regione ha incassato in 20 anni a titolo di compensazioni ambientali? Non lo dicono perché è una vergogna! 165 milioni di euro; 8,25 milioni di euro all’anno, meno di 700.000 euro al mese. Ci hanno venduto. Ci hanno svenduto e parlano.
E come avremmo potuto iniziare le trattative con Eni prima, se nessuno, in tutta la Regione, era a conoscenza precisamente di quanto fosse stato fatto in precedenza; quanti soldi erano stati spesi e come? E noi saremmo quelli senza visione? Loro sono quelli della gestione allegra e rabberciata. Quali ‘idee per lo sviluppo’ mancanti lamentano, quale politica ‘oltre il fossile’ hanno messo in campo in questi anni? Andare allo sbaraglio con la consapevolezza di essere supini alle volontà altrui è costume del centrosinistra, non certamente nostro.
La nostra forza politica deriva dal poterci costituire ‘liberamente’ parte civile contro l’Eni, senza scrupoli. E diciamo anche questo ai lucani. Diciamolo che il centrosinistra non si è costituito parte civile, scriveva delibere per farlo ma, poi, intraprendeva delle trattative con l’Eni, per evitare proprio la costituzione di parte civile, trattative che poi sono finite nel nulla.
Ma soprattutto noi abbiamo la forza politica di trattare con l’Eni perché possiamo andare a testa alta e spalle dritte. Cosa che non tutti possono fare, in particolare chi si vanta di poter insegnare qualcosa agli altri e dopo anni di protagonismo politico ancora non ha capito che la proroga della concessione Eni non c’è ancora, che l’Eni può continuare ad estrarre anche senza essa, ma soprattutto che è il ministero dello Sviluppo economico del loro Governo a concedere la proroga in virtù di una commissione tecnica e non politica.
Dunque, i consiglieri regionali di minoranza non meriterebbero neanche questa risposta ma i lucani meritano di sapere che non siamo come il Governo Pittella e questa è già, di per sé, una componente qualificante della nostra forza politica: non svenderemo la Basilicata per quattro spiccioli e non spenderemo i soldi dei lucani – concludono – per alimentare qualche misera filiera e soprattutto non ci aspettiamo alcun aiuto da coloro che tifano contro la loro Terra affinché le cose vadano male. Al peggio non c’è mai fine”.