Un’alleanza all’insegna della cultura di impresa, del territorio e del turismo con l’obiettivo dichiarato di chiedere maggiore attenzione per la montagna e le sue imprese al Governo e alle Istituzioni in genere. È quella siglata nel pomeriggio di oggi a Matera, capitale europea della cultura 2019, tra Confindustria Belluno Dolomiti e Confindustria Basilicata, che ha annunciato l’adesione alla rete nazionale di Confindustria per la Montagna, progetto animato proprio dall’associazione dolomitica.
All’ipogeo di piazza San Francesco erano presenti la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton, il presidente di Confindustria Basilicata Pasquale Lorusso, il presidente della sezione Turismo di Confindustria Basilicata Francesco Garofalo e il direttore della Dmo Belluno Giuliano Vantaggi.
«Tutte le aree montane del Paese hanno problemi simili e anche opportunità: da qui si deve ripartire», il messaggio comune.
«Servono azioni forti e mirate per la montagna, a partire da quello che è il loro cuore produttivo, le imprese», ha affermato la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton.
«L’Italia ha un problema demografico serio, ma in montagna questo fenomeno diventa drammatico con la fuga quotidiana di cervelli e manodopera. Il Bellunese perde oltre 1000 persone all’anno. Per sopravvivere dobbiamo invertire questo trend e la politica deve ascoltarci anche se non garantiamo grandi numeri. Anche per questo, come Confindustria per la Montagna chiediamo al nuovo Governo, in particolare al ministro Francesco Boccia, di convocare quanto prima gli Stati Generali della Montagna, che già avevano elaborato delle proposte concrete da inserire nella Finanziaria per il 2020, da un ulteriore credito d’imposta per l’innovazione delle pmi alle agevolazioni per i giovani imprenditori di montagna», ha rimarcato Berton.
«Dobbiamo far capire che i nostri territori montani sono un patrimonio per l’intero Paese e le nostre eccellenze invidiate in tutto il mondo».
E proprio le eccellenze del Bellunese sono state protagoniste in questi giorni a Matera all’Ipogeo San Francesco, dove centinaia di visitatori hanno potuto apprezzare la mostra dedicata alle Dolomiti Unesco, al Tiziano e alla manifattura con un focus sull’occhialeria. Leit motiv le Olimpiadi, da quelle del 1956 a quelle del 2026.
La presenza bellunese si colloca nel contesto dell’iniziativa di Confindustria “Matera 2019: l’Open future delle imprese italiane”, cui l’Associazione degli industriali bellunesi – accanto alla Dmo Dolomiti – ha aderito con il suo progetto di Distretto culturale evoluto sostenuto da Ministero dei beni culturali, Regione e Provincia.
Per il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso, «la presenza a Matera dell’Associazione di Belluno ci offre la possibilità di aprire una riflessione sulla valorizzazione sulle nostre aree interne e di montagna. Abbiamo quindi raccolto con favore l’invito che ci è stato rivolto a sviluppare nuove sinergie, nell’ottica di una maggiore promozione del nostro comune patrimonio ambientale».
«Parliamo di due territori che hanno diverse caratteristiche in comune”, sottolinea Lorusso. “Possiamo quindi condividere azioni comuni, come l’adesione alla rete nazionale di Confindustria per la Montagna. Confindustria Basilicata ha scelto di far parte di questo network per dare maggiore rappresentanza alle aree interne in altura del nostro territorio, condividendo progetti, provvedimenti e politiche pubbliche coerenti con zone che hanno problematiche simili alle nostre, al fine di sostenere la crescita economica e sociale anche lì dove fare impresa è oggettivamente più difficile, nel segno della sostenibilità e l’innovazione. C’è poi un potenziale turistico della nostra montagna ancora tutto da esprimere e che va implementato non solo estendendo le ricadute della Capitale europea della Cultura su tutto il territorio regionale, ma anche prendendo a modello la montagna che ce l’ha fatta come nel caso di quella bellunese».
Si concentra sulle prospettive turistiche il presidente della sezione Turismo di Confindustria Basilicata, Francesco Garofalo: «Matera 2019 rappresenta il punto di partenza e non quello di arrivo per rilanciare il turismo nella nostra regione. La Città dei Sassi si colloca, infatti, come porta d’ingresso del turismo culturale della Basilicata, per poi scoprire un intero territorio ricco di arte, archeologia, enogastronomia, località balenari e anche di montagna con un grande potenzialità da esprimere. Oltre al notevole incremento percentuale delle presenze su Matera, in questi anni e in questi mesi, si è potuto constatare un incremento di tour culturali anche verso altre aree della regione con ottimi riscontri di percezione qualitativa dell’offerta. Certo, c’è ancora molto da fare per mettere in rete un’offerta globale più organizzata nella proposta promo-commerciale, anche grazie al prezioso ruolo dell’iniziativa privata. Per il grande salto sono necessarie politiche d’investimenti “infrastrutturali” su viabilità, trasporti e aeroportualità. A tal proposito va citata l’importante partnership con Aeroporti di Puglia sulle azioni di promo-commercializzazione dell’offerta turistica regionale».
E sul binomio turismo-cultura insiste il direttore della Dmo Dolomiti Giuliano Vantaggi: «Stringere un’alleanza tra la Capitale europea della cultura e le Dolomiti bellunesi è importante. Matera e le Dolomiti sono siti Unesco, dove la bellezza ambientale e culturale è un fattore decisivo per la competitività dei territori e sono e saranno sede di Grandi Eventi: Matera Capitale europea della Cultura 2019, Cortina d’Ampezzo sede dei Campionati del Mondo di Sci Alpino del 2021 e delle Olimpiadi Invernali del 2026».
«La combinazione paesaggio e cultura che queste due realtà se pur lontane geograficamente esprimono, insieme alla realizzazione di eventi internazionali che servono da volano per lo sviluppo complessivo dei territori, rappresenta il percorso da intraprendere per avviare sinergie e iniziative destinate alla promozione internazionale. Per noi è importante interagire con luoghi che stanno lavorando con successo dal punto di vista turistico-culturale come Matera», conclude Vantaggi.