Il tavolo dei sindaci del Melfese-Vulture-Alto Bradano, che si sono riuniti insieme a quelli di Potenza e di Matera, segna un’importante e attesa ripresa del protagonismo dei Comuni sui temi della sanità. In questa occasione c’è da difendere l’ex Crob-Irccss e dunque i servizi e le prestazioni oncologici di alta qualità. Il nostro auspicio è che la rinnovata attenzione dei sindaci specie dell’Area Programma Vulture-Alto Bradano si estenda a tutto il sistema sanitario del comprensorio.
E’ quanto afferma il presidente di Sanità Futura Michele Cataldi per il quale è indispensabile riprendere la cooperazione istituzionale concretizzata, solo qualche anno fa, con il documento “storico” della Conferenza dei Sindaci del Melfese-Vulture-Alto Bradano sui problemi della tutela della salute delle comunità locali ed in particolare delle spese per prestazioni sanitarie acquisite da strutture private accreditate (art. 12 della L.R. n. 5/201).
La Conferenza dei Sindaci – ricorda Cataldi – si mostrò fortemente interessata a compiere fino in fondo il proprio dovere istituzionale intervenendo, in un ambito di competenza regionale, sulla distribuzione territoriale delle strutture sanitarie del comparto del cosiddetto privato accreditato. Le parole dell’allora presidente dell’Area Programma Michele Sonnessa sono più attuali che mai: “Nel cogliere la delicatezza e l’importanza dell’attuale azione amministrativa (tutela dei livelli occupazionali, investimenti operati dalle imprese del settore, coerenza degli atti amministrativi già adottati, continuità assistenziale verso i cittadini) crediamo che sia doveroso, porre all’attenzione delle istituzioni regionali la fortissima concentrazione territoriale che si registra in questo comparto che, per conseguenza, produce un elevata sperequazione distributiva dell’effettivo diritto dei cittadini ad ottenere una compiuta “equità di accesso” alle prestazioni sanitarie”.
Noi – aggiunge presidente di Sanità Futura, spiegando la strategia di condivisione con i sindaci dell’Area Programma Vulture-Alto Bradano – continuiamo a credere che il comparto costituito dalle strutture sanitarie private può e deve essere ritenuto un’opportunità a cui non rinunciare per decine di cittadini che nei territori comunali restano ingabbiati tra la scelta della distanza fisica dalle strutture principali, delle liste di attesa o quella della migrazione fuori regione. La questione assume ancora più crucialità ed importanza se si pensa al progressivo e inarrestabile fenomeno di spoliazione che i territori subiscono per i tagli di spesa pubblica che producono spessissimo il risultato di danneggiare concretamente la vita economica e sociale dei cittadini indebolendo così il loro senso civico e la stessa ragion d’essere delle istituzioni democratiche locali. Il puntuale censimento dei fabbisogni di prestazioni in chiave territoriale, opportunamente strutturato per funzioni sanitarie, è l’elemento cardine sulla cui conoscenza poter compiere le giuste valutazioni e quindi operare le giuste scelte di indirizzo per migliorare l’erogazione dei LEA (livelli essenziali di assistenza). Sono questi i temi che -conclude Cataldi – discuteremo martedì 15 a Melfi con giornalisti, operatori dell’informazione, cittadini per spiegare “per filo e per segno” chi blocca il Progetto Villaggio Salute a Melfi che è lo strumento principale e il più innovativo della nostra strategia, condivisa dai sindaci, di sanità territoriale. Lo faremo a due anni esatti dall’evento “Bicocca per la salute” con la presenza di amministratori regionali e locali, operatori, volontari, cittadini che è stato l’evento di lancio del Villaggio Salute.
Ott 13