Mercoledì 16 ottobre 2019 alle 10, nella sede Cgil di via del Gallitello a Potenza è in programma la presentazione della ricerca Spi Cgil e Auser “Il diritto di invecchiare a casa propria – problemi e prospettive della domiciliarità” che ha l’obiettivo di ricostruire un quadro di riferimento generale sul tema specifico della “domiciliarità”, vista dalla grande maggioranza delle persone anziane come la scelta più naturale al punto da considerarla una sorta di “diritto irrinunciabile”.
All’incontro un focus sarà dedicato ai dati relativi alla Basilicata. Interverranno il curatore della ricerca Claudio Falasca, Lorenzo Mazzoli membro della presidenza nazionale Auser, Mina Cilloni della segreteria nazionale Spi Cgil, il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, il segretario generale Spi Cgil Basilicata Nicola Allegretti, la presidente Auser Basilicata Sara Ulivi.
Partendo da un’analisi dei dati disponibili – primi fra tutti il cambiamento demografico e la qualità e la quantità dei servizi, sia pubblici sia privati, che vengono offerti nel nostro Paese – la pubblicazione affronta il tema della “domiciliarità” costruendo una visione futura sulla long term care. La ricerca prende in considerazione il ruolo della famiglia, le diseguaglianze di reddito, le condizioni abitative e gli standard urbanistici.
Il quadro che emerge dimostra che nel prosieguo degli anni la qualità della vita degli anziani e delle persone non autosufficienti peggiorerà in quantità e qualità dei servizi disponibili, poiché manca una strategia complessiva e il “sistema paese” è fermo alla monetizzazione, tra l’altro insufficiente, del disagio della persona. Poter invecchiare nel proprio domicilio non è visto come un diritto della persona. Manca una legge organica nazionale sulla non autosufficienza e sull’invecchiamento attivo; sul riconoscimento del lavoro di cura familiare si è fatto pochissimo, non è mai stato affrontato seriamente il tema del badantato; si continua a non intervenire sulla qualità abitativa e sulle politiche di nuova urbanizzazione delle città e del paese.
La ricerca è dunque anche lo strumento per rilanciare la legge sulla non autosufficienza e quella sull’invecchiamento attivo, a livello nazionale e regionale, come politiche che migliorano la qualità della vita delle persone e riafferma il tema della longevità come una risorsa per l’intera comunità.