Oggi a Potenza, la prima delle giornate inserite nel programma della Settimana nazionale della Protezione civile, con un convegno dal tema “Il sistema definito dal Nuovo codice di Protezione civile: prospettive e obiettivi”, che si è tenuto nell’aula magna dell’Università della Basilicata. L’iniziativa è stata promossa – per divulgare i temi della sicurezza e della consapevolezza dei rischi – d’intesa fra le Prefetture, la direzione regionale dei Vigili del fuoco, l’Università degli Studi della Basilicata ed il mondo del volontariato. Nel corso della manifestazione si è discusso dei temi legati al nuovo assetto normativo di settore, introdotti con il Codice della Protezione civile, di cui al decreto legislativo n. 1 del 2018 “che dedica – è stato evidenziato – ampio spazio alle misure necessarie nei territori per ridurre il rischio ad un livello accettabile, tra cui l’obbligatorietà del fascicolo del fabbricato per tutti gli edifici esistenti”. La nuova normativa di settore è stata approfondita sotto diversi punti di vista, a partire “dal modo in cui andrà ad impattare sull’attività istituzionale dei vari enti”. Si è discusso, inoltre, di come il codice tiene conto dell’attività di ricerca scientifica, ma anche di come intende organizzare il mondo del volontariato. Dopo i saluti inaugurali del rettore dell’Unibas, Aurelia Sole, è intervenuto l’assessore regionale alle infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra, che ha rimarcato la centralità e la rilevanza dei Comuni nella gestione delle criticità del territorio. “Questa iniziativa, fortemente sostenuta dal presidente Bardi, mette in evidenza – ha detto Merra – il ruolo strategico di tutti gli enti lucani, in primis dei sindaci, nelle attività di coordinamento e pianificazione decisive anche nel manifestarsi di eventi critici”. Sono intervenuti all’incontro, tra gli altri, il prefetto di Matera, Demetrio Martino, il direttore generale dei Vigili del fuoco della Basilicata, Emanuele Franculli, il presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino, e il sindaco di Potenza, Mario Guarente.
Presidente Provincia di Potenza Rocco Guarino alla Settimana nazionale della Protezione Civile
Le tante azioni realizzate negli anni, il know-how acquisito e il nuovo ruolo assegnato alle Province di “Casa dei Comuni” non possono che imporci di ripensare con urgenza all’attuale modello Regionale di Protezione Civile.
Tutto ciò, nell’auspicio di voler tracciare (riprendendo quanto di positivo fatto in passato e costruendo su di esso) un rinnovato quadro istituzionale locale in materia di Protezione Civile che non obbedisca più alle logiche, tutte italiane, di profondere il massimo impegno nel trovare il capro espiatorio di turno (scarico di responsabilità) più che la soluzione, concertata, condivisa ed organizzata dei problemi.
Appare ormai non più rimandabile una modifica della legge Regionale in tal senso, in modo che si possa garantire, con chiarezza normativa, una concreta assistenza ai Comuni, facendoli diventare parte attiva di un sistema virtuoso e non più anello debole di una catena, che li vede caricati di responsabilità, senza il giusto supporto e la giusta dotazione di know-how e di risorse, anche umane.
Ed in tale quadro da ridisegnare, per logica istituzionale e perché nel DNA del nuovo Ente di area vasta tracciato dalla stessa Legge Delrio, spetta proprio alla Provincia il compito di fornire supporto concreto, attivando ed organizzando un servizio ad hoc per i Comuni, che potrà essere espletato avvalendosi del già creato e consolidato Network con i comuni e le comunità.
Il mio invito è quindi quello di sederci con la massima sollecitudine ad una tavolo per tracciare un nuovo quadro regionale in materia che consegni ai cittadini un territorio veramente più sicuro, in un momento in cui la sua fragilità viene purtroppo aumentata dai cambiamenti climatici globali da un lato, ma purtroppo anche dalla severa crisi economico- sociale attuale, da cui si sta cercando con tutti gli sforzi di uscire!!
L’attività della Provincia di Potenza si è caratterizzata da sempre per un’azione costante su un territorio altamente vulnerabile. In tale contesto l’Ente ha da tempo svolto e sta tuttora svolgendo un ruolo di coordinamento della propria area vasta composta dai 100 Comuni, attraverso la costruzione di una strategia finalizzata a realizzare una corretta gestione del territorio e a mitigare i rischi dovuti a fattori climatici e umani.
Questa azione, declinata in particolare sui fattori “prevenzione” e “cultura del rischio”, si è concretizzata in una complessa attività di organizzazione operativa (il Sistema di Protezione Civile Provinciale che la Provincia ha costruito nel 2004) e nella redazione di alcuni strumenti di pianificazione di area vasta, il tutto effettuato capitalizzando e mettendo a sistema le esperienze maturate in diversi anni di lavoro ed in diversi campi di intervento istituzionale.
Si è partiti nel 2004 con il Piano Provinciale di Protezione Civile con cui si è attivato un costante contatto fra Ente e territorio, basato sulla promozione di forme di raccordo e su una continua attività di stimolo, propulsione e coordinamento.
E, in virtù di tanto, la Provincia ha negli anni costruito il proprio un ruolo attivo nella gestione delle varie criticità ed emergenze che hanno colpito il nostro territorio.
L’obiettivo principale si sta concretizzando in un’azione di supporto, assistenza e “sensibilizzazione” con un processo di sostegno basato sul principio della sussidiarietà indirizzato principalmente a Comuni, Comunità e Cittadini, per perseguire un’adeguata governance territoriale basata su obiettivi di sicurezza territoriale e sviluppo sostenibile, con una visione di area vasta in tutti i processi coinvolti.
Aspetto fondamentale di questa azione è la partecipazione attiva della comunità nei processi decisionali locali in materia di politiche territoriali e l’accompagnamento e il supporto ai Comuni nello stesso processo di inclusione.
Da oggi e per i prossimi mesi l’impegno concreto della Provincia è quello di misurare i progressi compiuti negli ultimi 5 anni al fine di rivedere e definire le nostre future strategie e azioni, misurando il livello di resilienza dei 100 Comuni, sulla scorta del quale continuare ad assisterli, guidarli e sostenerli – insieme alle proprie comunità – nel migliorare le proprie azioni per la riduzione dei rischi e per lo sviluppo del territorio.
Di contro, sul piano del concerto istituzionale, cosa si è registrato negli ultimi anni? La Legge n.56 del 2014 – la cosiddetta “legge Delrio”, che ha avuto decorrenza dall’aprile 2016 – ha disposto un trasferimento di un set di funzioni dalle Province verso i Comuni e le Regioni, demandando alle stesse Regioni di decidere su alcune di esse. In Basilicata, purtroppo, tra queste “funzioni” trasferite c’è anche la Protezione Civile!
La evidente inopportunità di tale tipo di decisione riguarda una incoerenza col funzionamento del Sistema Nazionale di Protezione Civile che, comunque, continua a chiamarci in causa in occasione delle diverse, varie e quotidiane emergenze che interessano il territorio (frane, alluvioni, neve, interventi puntuali sulla viabilità etc. etc).
Pensare di tenere scollegata la Protezione Civile così immaginata dal resto delle attività territoriali ed operative assegnate all’Ente (scuole e viabilità) è come, in un certo senso, ammettere che qualcuno possa “fare danni” e qualche altro “ripararli”.