Il Don Giovanni di Mozart con la regia di Katia Ricciarelli nel teatro Guerrieri ha segnato questa sera il debutto al teatro Guerrieri della rassegna invernale “Basilicata opere in atto” a cura de “La Camerata delle arti”. Nella lettura del celebre soprano Ricciarelli l’opera ha conservato i canoni tradizionali, pur con uno sguardo contemporaneo. Teatro Guerrieri ridotto nella capienza per far spazio all’orchestra ma comunque in grado di offrire al pubblico un colpo d’occhio eccellente durante l’esecuzione dell’opera, grazie alle luci di grande impatto disegnate da Fabrizio Gobbi e dai costumi degli attorio selezionati dalla sartoria Arrigo, eccellenza del settore teatrale.
Sul palco Pedro Carrillo è il protagonista don Giovanni, Cesare Tenita è Leporello, Ilaria Cuscianna è Donna Elvira, Zi-Zhao Guoè è don Ottavio, Erika Liuzzi è Donna Anna, Elena Finelli è Zerlina, Mattia Rossi è Masetto e Gianvito Ribba è il Commendatore. In scena anche il Coro lirico di Lecce diretto dal Maestro Emanuela Di Pietro e composto dai tenori Giuseppe Laraia, Giovanni Grazioli, Igor Trinchita, Riccardo D’Ostuni, Salvatore De Stradis, dai bassi baritoni Salvatore Cavallo, Cosimo Pierri, Antonio Mazzeo, Giovanni Mazzotta e Leonardo Pispico, e dai soprani e mezzi soprani Ylenia Longo, Silvia Rosato Franchini, Marta Nigro, Luisa Panico, Giuseppina De Carlo, Paola Paladini, Nadia Marrocco, Cecilia Cataldi e daell’Orchestra della Magna Grecia diretta da Francesco Zingariello e composta dai primi violini di Giovanni Orsini, Sofija Tomic, Antonio Cellamara, Francesca Azzollini, dai secondi violini di Domenico Zezza, Elisa Caricato, Paola Vania e Paola Musio, dalle viole di Lucia Forzati e Umberto Bozza, dai violoncelli di Antonio Errico e Annalisa Di Leo, dai contrabbassi Leonardo Presicci, dal flauto di Luigi Facchini, dall’oboe di Giancarlo Frassanito, dai clarinetti di Rocco Brandonisio e Giovanni Marinotti, dai fagotti di Antonio De Santis, dai corni di Fabio Orlando e Tiziana Malagnini, dalla tromba di Luigi D’Urso e dai timpani di Michele Santoro. Ha collaborato all’opera il regista Enzo Di Matteo, lo scenografo Damiano Pastoressa, il light designer Fabrizio Gobbi, il direttore di produzione Bruno Carletti, il service tecnico di Stones Lab.
“La produzione del don Giovanni – ha ricordato il maestro Zingariello, direttore artistico della Camerata delle Arti – conferma ancora una volta la nostra attenzione alle giovani professionalità formate nell’ambito del nostro progetto Opera Studio 2.0, con l’inserimento di artisti di indiscusso valore quali il basso materano Gianvito Ribba e il legame con Katia Ricciarelli simbolo del bel canto nel panorama internazionale che quest’anno celebra i suoi 50 anni di carriera. E’ una gioia enorme essere qui in questo teatro che rinasce con una bellissima prima rappresentazione di un’opera importante come “Don Giovanni”, credo che non ci poteva essere un modo migliore per riprendercelo. E’ tutto bello ma lo sarà ancora di più quando avremo un teatro corretto per l’opera, questo è un bellissimo teatro che va bene per la prosa e altre rappresentazioni, oggi abbiamo cercato di renderlo fruibile anche per noi, abbiamo tolto le prime file di sedute, abbiamo messo l’orchestra per terra, però è una bellissima esperienza. Ci sono venti artisti nel coro, otto solisti e ventidue professori di orchestra per un totale di cinquanta professionisti che lavorano in un posto così piccolo”.
La fotogallery dello spettacolo “Don Giovanni” di Mozart nella versione de “La Camerata delle Arti” (foto www.SassiLive.it)