A Brienza il primo degli incontri territoriali Progetto Pilota 2018 Terre di Aristeo è stato l’occasione per ricordare alla Giunta Regionale gli adempimenti da compiere in esecuzione del Protocollo d’Intesa sottoscritto. Si tratta di impegni economici per l’attuazione dell’accordo di sviluppo riferito al Progetto; l’attivazione del programma di Formazione “Basilicata Smart Destination” e l’istituzione dell’ITS ; di consolidare il riconoscimento del Distretto, istituto ai sensi della legge 106 con un provvedimento definitivo per legge nell’interesse di tutta la Comunità Regionale. Se i contenuti sottoscritti sono realmente condivisi, se gli obbiettivi sono riconosciuti possibili, se la programmazione è coincidente con gli interessi delle Comunità interessate e dell’intera Regione allora – ha evidenziato l’a.d. del Distretto Saverio Lamiranda – è necessario passare ad una dimensione definitiva garantita da un provvedimento legislativo. Non si sottovaluti: l’esperienza di Aristeo è riconosciuta nei fatti esperienza pilota a livello Nazionale e Internazionale. Spesso sentiamo dichiarazioni a favore di un Mezzogiorno innovativo necessario all’esistenza dello stesso Paese Italia. Poche volte tutte queste speranze sono coniugate con la partecipazione e la responsabilità delle Comunità, delle persone del e per i giovani, del e per le nuove generazioni. Noi siamo pronti! Vorremmo essere sostenuti efficacemente senza nessun timore dei controlli, siamo determinati anche a misurarci sui risultati. Attenzione però -aggiunge l’a.d. Del Distretto – il tempo non è una variabile indipendente!! e questo vale anche per i tempi della “burocrazia” e per le decisioni Pubbliche! Il mercato non aspetta e non ci da tempo per maturare!
Il Progetto contiene più di una ricetta per bloccare la fuga dei giovani e lo spopolamento dei centri minori. E’ necessario dircelo – sostiene Lamiranda – la Basilicata, nonostante i diversi “proclami” non è Regione attrattiva! non è Regione accogliente! non è attrattiva per gli investitori anche perché non dispone di sistemi economici territoriali compatibili con il Mercato, non è accogliente per un turismo di qualità, capace di sostenere e stimolare la promozione ed il sostegno delle “economie locali”! specialmente quelle rappresentate dalle piccole e medie imprese .Senza questa condizione interattiva non c’è futuro, non c’è speranza!
Abbiamo la sensazione che la Regione sia come un corpo “anemico”, privo di sangue che ha bisogno di trasfusioni in grande quantità. Un “sangue” nuovo capace di rigenerare, con sufficienza ed efficacia, la vita attiva dei Borghi della Basilicata. Per questo abbiamo proposto un “progetto Pilota integrato” che consentisse di coniugare e coinvolgere i diversi segmenti produttivi e sociali necessari per conseguire l’obbiettivo prefissato. Una “filiera” completa necessitata e capace di coinvolgere, cointeressare, tutti i segmenti pubblici e privati, produttivi e di servizio (agricoltura, enogastronomia, artigianato ecc.). Per questo abbiamo ribadito con convinzione che il nostro Turismo, il cui presupposto di successo è l’esistenza di un sistema produttivo (le economie del territorio) efficace e prevalentemente locale, che oggi definiamo “Turismo di comunità!”, un obbiettivo che dovrà essere quantificabile e misurabile nei risultati, un’economia da Comunità Turistica e anche integrata, così come la definisce il protocollo d’Intesa sottoscritto con la Regione il 11 luglio .Questo è e proponiamo debba essere il primo obbiettivo strategico di tutta la Regione insieme a tutte le 85 comunità municipali coinvolte. Questa volta è toccato al comprensorio Melandro.
Ott 15