Nell’ultima settimana il Comune di Pisticci, difeso dall’avvocatura comunale, è stato impegnato nelle aule di giustizia a difesa della salute del territorio e dei cittadini in due importanti vicende giudiziarie.
Il 15 ottobre infatti si è tenuta presso il Tribunale di Matera l’udienza preliminare del processo” Tecnoparco Valbasento” nel quale gli indagati (i vertici di TecnoparcoValbasentos.p.a., Drop s.r.l. e di Syndials.p.a.nonché gli allora dirigenti dell’ufficio ambiente della Provincia di Matera) rispondono di reati ambientali.
Il G.U.P. Onorati, che nella precedente udienza aveva ammesso, tra le altre, le costituzioni di parte civile del Comune di Pisticci e del Comune di Ferrandina, riconoscendo per le amministrazioni comunali il danno all’immagine dei territori nei quali si è verificato lo sversamento di circa 44.000 tonnellate di reflui speciali dal marzo 2011 , ha rinviato a giudizio i vertici di Tecnoparco, stralciate invece le posizioni di Syndials.p.a. e Drop s.r.l. e dei tecnici della Provincia di Matera.
Il 16 ottobre, invece, si è tenuta una nuova udienza del processo “Petrolgate” che coinvolge 59 indagati nell’inchiesta sul petrolio della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, in cui il Comune di Pisticci si è costituito nel 2016 parte civile per la declaratoria della penale responsabilità degli imputati e per ottenere un risarcimento dei danni patrimoniali e non cagionati dalla gestione della filiera dei reflui petroliferi in Valbasento. All’udienza del 16 sono stati ascoltati i consulenti di parte.
Al di là del loro prosieguo, ancora lungo, queste vicende giudiziarie intervengono in un momento storico particolarmente delicato, nel quale da ben tre anni è pendente presso la Regione Basilicata il procedimento di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale di Tecnoparco. Sin dalla prima seduta della Conferenza di Servizi tenutasi presso la Regione Basilicata il 21 dicembre 2017 il Comune di Pisticci è stato l’unico Ente convocato ad esprimere fermamente il suo parere negativo al rinnovo dell’AIA dell’impianto, sulla scorta del forte mandato ricevuto dal Consiglio comunale all’unanimità il 9 dicembre 2016.
Sin da allora la nostra posizione è sempre stata chiara e ribadita in ogni sede istituzionale, non ultima il Consiglio comunale aperto tenutosi il 14 dicembre 2018. Non comprendiamo, dunque, la necessità di tenere un ulteriore consiglio comunale sulla vicenda, riteniamo piuttosto necessaria un’azione forte ed incisiva da parte di tutte le forze politiche e dei cittadini, singoli o associati, nei confronti della Regione Basilicata che da anni tiene nel limbo una procedura in pendenza della quale, come precisa l’art. 29-octies del Testo Unico ambientale “ Fino alla pronuncia dell’autorità competente in merito al riesame, il gestore continua l’attività sulla base dell’autorizzazione in suo possesso”.
Per non decidere insomma, la Regione sta consentendo che l’impianto di Tecnoparco eserciti le sue attività sulla base di un’autorizzazione rilasciata nel 2010 che ha subito, negli ultimi sei anni, ben otto modifiche sostanziali, tali da snaturarne completamente la mission originaria di fornitore di utilities alle aziende della Valbasento. In questi tre anni, nonostante l’inerzia della Regione, non abbiamo mai abbassato la guardia avviando interventi di monitoraggio ambientale con analisi sia sullo scarico di Tecnoparco, sia sullo stato dell’acqua potabile di Marconia che è legata all’impianto del Pertusillo, confrontandoci con gli enti coinvolti in progetti a tutela dell’ambiente come la Fondazione Osservatorio Ambientale della Regione Basilicata, la Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica e con la stessa Regione, ottenendo l’inserimento dei cittadini della Valbasento nello screening sanitario previsto per le abitanti della Val d’Agri. Anche rispetto a questo progetto si registrano sostanziosi ritardi nell’attuazione degli screening da parte dell’ASM, più volte sollecitata dall’Amministrazione.
Ci sembra a questo punto che sia necessaria una sinergia di tutte le forze politiche e civili per chiedere alla Regione di accogliere la richiesta espressa dalla Comunità pisticcese attraverso l’Amministrazione e chiudere finalmente il procedimento di riesame dell’AIA di Tecnoparco.
Se c’è un Ente deputato ad assumere decisioni, in questo momento è proprio la Regione Basilicata, unica sede utile nella quale spostare il dibattito politico su un tema che deve essere oggetto di condivisione e unità, piuttosto che di spinte personalistiche e di discussioni sterili.
Ott 17