Domenica 20 ottobre è stata trasmessa la quinta puntata della fiction Imma Tataranni-Sostituto Procuratore ambientata nel quartiere di Serra Venerdì e che promuove ancora una volta le bellezze del centro storico e dei Sassi di Matera, di Grottole e di un centro murgiano della vicina Puglia, Ginosa. Di seguito la recensione di Vincenzo Viti.
Siamo alla penultima puntata di una serie che si va affermando per l’originalità di un dialetto televisivo che sta vincendo la difficile prova della sua assimilazione ai codici della comprensione nazionale.
Il thriller è di larga suggestione popolare, vive di passioni semplici,di rossori e di pudori velati dalle oneste regole di provincia. Perfino il delitto è privo di efferatezza, sublimato com’è da una passione segreta e insana.
Vince per qualità espressiva una Matera luminosa nella sua cornice ma sapientemente dimessa nelle ambientazioni, notturna quasi ordinaria.
Stravince Imma sia nella sua indomita missione che nel vissuto familiare e nelle tentazioni e seduzioni solo sognate ma temperate dalla più fragile delle virtù. Sempre più icona pop Imma si conferma padrona del campo per una corporeità innocente e allusiva e per una recitazione entrata ormai nell’ immaginario domestico con una potenza imprevista destinata a durare.
Che l’Italia della domenica la osservi con interesse è il segno che resiste la nostalgia di una umanità vera, che si commuove ma sa insieme perseguire la verità (non solo processuale). Non è perduta insomma la nostalgia di una giustizia che si faccia amare.
Vincenzo Viti