Sanità Futura: “Nel Melfese-Vulture-Alto Bradano per la sanità siamo alla schizofrenia”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nel Melfese-Vulture-Alto Bradano per i servizi della sanità siamo ad una situazione di autentica schizofrenia: al rischio, per nulla sventato, di “declassamento” dell’ex Crob di Rionero si aggiunge la carenza di cardiologi all’ospedale San Giovanni di Dio con l’altro rischio di interruzione dell’attività specialistica ospedaliera. Tutto questo accade mentre si continua a osteggiare l’attività del Villaggio Salute, sempre a Melfi, con il trasferimento del Poliambulatorio Polimedica, vale a dire un progetto con risorse non pubbliche teso ad incrementare i servizi e le prestazioni in tutte le branche ambulatoriali.
A sottolinearlo in una nota Sanità Futura che raccoglie e condivide l’appello del dr. Giuseppe Del Prete perchè i cardiologi si rendano disponibili a prestare attività nell’Unità Operativa Cardiologia dell’Ospedale di Melfi ed annuncia un sit-in per giovedì 24 ottobre dalle ore 10 davanti la sede dell’ Asp Potenza (via Torraca).
Per Sanità Futura i servizi sanitari specie per le patologie oggi più diffuse non possono e non devono subire riduzioni che penalizzano i cittadini. L’ospedale di Melfi ha pertanto un ruolo centrale da svolgere e al tempo stesso – sostiene Sanità Futura – si deve mettere fine agli ostacoli burocratici che hanno sinora lastricato il percorso del Villaggio Salute facendo in modo che il sistema sanitario possa contare sulla stretta cooperazione tra strutture, pubbliche o private che siano, per un servizio che è, e deve rimanere, pubblico e universale. Crediamo in proposito che i Sindaci dei Comuni dell’Area Programma Vulture-Alto Bradano – è scritto nella nota – debbano far sentire la propria voce a tutela di tutto il sistema sanitario del comprensorio.
Noi – aggiunge Sanità Futura – continuiamo a credere che il comparto costituito dalle strutture sanitarie private può e deve essere ritenuto un rinforzo fondamentale a cui non rinunciare per decine di cittadini che nei territori comunali restano ingabbiati tra la scelta della distanza fisica dalle strutture principali, delle liste di attesa o quella della migrazione fuori regione. La questione assume ancora più urgenza e importanza se si pensa al progressivo e inarrestabile fenomeno di spoliazione che i territori subiscono per i tagli di spesa pubblica, che producono spessissimo il risultato di danneggiare concretamente la vita economica e sociale dei cittadini indebolendo così il loro senso civico e la stessa ragion d’essere delle istituzioni democratiche locali. Il puntuale censimento dei fabbisogni di prestazioni in chiave territoriale, opportunamente strutturato per funzioni e strutture sanitarie, è l’elemento cardine su cui poter compiere le giuste valutazioni e quindi operare le giuste scelte di indirizzo per migliorare l’erogazione dei LEA (livelli essenziali di assistenza). Sanità Futura, oltre ai Sindaci, si rivolge ai cittadini perché si facciano sentire in questa situazione che è essenzialmente una battaglia di prevenzione e cura della loro salute.