L’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” chiede di confermare gli attuali orari del Frecciarossa Metaponto-Milano e di istituire un treno notturno per Roma Termini. Di seguito la nota integrale.
La “questione Frecciarossa” non può lasciare indifferenti i Lucani per diverse ragioni, la prima delle quali riguarda una constatazione: la coppia di supertreni Taranto-Milano (e viceversa), che attraversano tutta la Basilicata con fermata a Ferrandina-Scalo Matera, rappresenta l’unico collegamento diretto dalla nostra regione alla città meneghina, con fermate a Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna. Nelle altre regioni meridionali, invece, i collegamenti Sud-Nord su Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca sono diversi nel corso della giornata e questo ci fa capire che il suddetto servizio ferroviario per la Basilicata riveste grande importanza e utilità. Come il suo pieno gradimento dell’utenza conferma.
Certo, la Regione Puglia, non volendo partecipare alle spese (essendo “un sevizio a mercato”), sta assumendo un atteggiamento inspiegabile e scorretto e di totale arroganza istituzionale, visto che il treno parte e arriva a Taranto. Fra l’altro, un treno particolarmente utilizzato non solo dagli abitanti della Città dei Due Mari, ma anche da quelli di Martina Franca, Grottaglie, Castellaneta, Massafra, Sava, Manduria, Francavilla Fontana (solo per citare alcune città interessate e più popolose dell’interland tarantino). Ricordiamo bene il viaggio inaugurale, nel dicembre 2016, di Michele Emiliano a bordo del Frecciarossa che, riconoscendo l’importanza del collegamento diretto da/per Milano, prendeva anche un impegno preciso verso la Regione Basilicata circa i costi. Pertanto, apprendere che l’assessore regionale lucana Merra mostra tutta la sua determinazione nel voler fermare il treno a Metaponto, ci trova d’accordo e in perfetta sintonia. A meno che Emiliano tiri la corda per condizionare il tutto con la sua disponibilità circa la programmazione dell’ipotetico collegamento su rotaia Potenza-Metaponto-Taranto-Bari, del quale si è parlato nuovamente nei giorni scorsi. Come si può intuire, quest’ultima, una questione a sé stante rispetto al Frecciarossa.
L’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, invece, esprime una forte perplessità per ciò che concerne i nuovi orari e i nuovi tempi di percorrenza “allungati” previsti per il treno da/per Milano. Novità che potrebbero registrare una significativa flessione dei viaggiatori, dovendo rinunciare anche all’utenza “tarantina”. Un’altra cosa che secondo noi è da tener presente è che il Frecciarossa viene usato non solo per le città dove ferma ma anche per raggiungere, con rispettive coincidenze, località/regioni non servite direttamente dall’Alta Velocità. È il caso di Roma Termini (utilizzata come “stazione di passaggio” per Fiumicino-Civitavecchia-Direttrice tirrenica-Perugia-Ancona), così come per Firenze (dove sono possibili coincidenze per Prato-Montecatini-Pisa-Livorno), per Bologna (con coincidenze per Rimini-Padova-Ferrara-Venezia-Verona-Brennero), per Milano Centrale (con coincidenze per Torino o per Monza-Domodossola-Bellinzona-Svizzera e ancora per Piacenza-Pavia-Genova). Dunque, per le ragioni appena illustrate, sarebbe preferibile “conservare” l’orario attuale.
Ci sembra condivisibile anche l’iniziativa del sottosegretario alle Infrastrutture, Margiotta, volta a mantenere immutato, anche per il 2020, l’orario attualmente in vigore e valido fino al 14 dicembre prossimo.
Cogliamo l’occasione per evidenziare sia a Margiotta che alla Merra l’esigenza, fortemente avvertita anche dai turisti che giungono a Matera o comunque in visita in Basilicata, di ripristinare un InterCity-Notte dalla Basilicata per Roma Termini, che offrirebbe grandi vantaggi sia all’utenza lucana per il disbrigo di pratiche nella Capitale sia ai turisti per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino o con l’Alta Velocità poter continuare il viaggio, nelle prime ore della mattina, verso il Nord Italia. Un secondo Frecciarossa (come è stato chiesto da qualcuno), molto difficilmente troverebbe utenza “adeguata” per coprire i costi e pertanto si rivelerebbe in gran parte a spese della Regione Basilicata. Un’idea, secondo noi, poco realizzabile.