“Il grano duro al glifosato continua ad arrivare nei nostri porti in barba alle norme europee e italiane che lo vietano. Ma non ho nessuna intenzione di cedere su questa battaglia, cruciale per la salute dei cittadini oltre che per la qualità dei nostri prodotti. Già domenica scorsa mi sono recato nel porto di Bari, dove sono arrivate altre due navi cariche di grano duro proveniente dal Canada e dal Minnesota. Oggi vi ritorno per compiere quell’attività di vigilanza che avverto come un mio dovere imprescindibile. Ho inoltre presentato una nuova interrogazione ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e della salute, e ho scritto all’Agenzia delle Dogane per ottenere l’autorizzazione a salire sulle navi che ormeggiano nel capoluogo pugliese”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, che questa mattina si è recato nuovamente presso il porto di Bari per un controllo sull’arrivo di navi con grano duro destinato al mercato italiano, rispetto al quale vi è il grave sospetto che contenga agenti contaminanti ai limiti della sicurezza alimentare. Già domenica scorsa il senatore aveva verificato la presenza, nel porto barese, della nave “Lowlands Comfort”, battente bandiera panamense e con una stazza di 550.000 quintali di grano duro, e della nave “Johanna”, battente bandiera portoghese e con un quantitativo di 200.000 quintali di grano.
Come ribadito nella nuova interrogazione, poiché la legislazione del Canada, dal quale proviene il grano duro, consente l’utilizzo di glifosato in pre raccolta, quello arrivato nel porto barese “molto probabilmente è contaminato da glifosato, sostanza nociva come dimostrato anche da recenti studi e vietata dal regolamento (UE) 2016/1313”. Peraltro, dalle analisi effettuate da varie associazioni private negli ultimi anni sulle paste e sulla semola commercializzate in Italia, “è emersa la presenza di residui tossici, dannosi per la salute anche a basse dosi; le analisi hanno quasi sempre dimostrato anche la presenza di altri contaminanti tra cui micotossine e metalli pesanti”.
Alla luce di queste considerazioni, il senatore ha chiesto ai Ministri competenti se non sia opportuno: “vietare la miscelazione di grano duro d’importazione con grano duro nazionale, in ossequio al principio di precauzione; rivedere le norme di campionamento sulle navi, prevedendo l’obbligo di analisi su ogni nave e su ogni stiva di grano, affidandole a laboratori accreditati; rendere noti gli esiti delle analisi e del monitoraggio ai parlamentari che ne facciano richiesta; consentire alle associazioni di tutela dei produttori e consumatori di ottenere dei campioni di grano per analisi aggiuntive; rendere obbligatoria la colorazione con traccianti colorati atossici di quei grani che, in partenza, dovrebbero essere destinati all’alimentazione animale”.
“Si tratta di una battaglia lunga e impegnativa che richiede interventi mirati – ha spiegato il senatore –, ma continuerò a portarla avanti con tutti i mezzi a mia disposizione, dentro e fuori dalle aule parlamentari”.