I consiglieri comunali della lista “Esperienza e futuro per Miglionico”, Vito Rago e Giuseppe Dalessandro in una nota commenta la decisione del Consiglio Comunale di Miglionico di approvare pur senza volerlo la Carta di Pisa. Di seguito la nota integrale.
“La “Carta di Pisa”, recentemente adottata dal consiglio comunale di Miglionico, a quanto pare, crea problemi grandi quanto una casa all’interno del Comune, perché il documento proposto dal gruppo del “Movimento 5 Stelle”, sostenuto anche dal gruppo di minoranza “Esperienza e Futuro per Miglionico”, nonostante l’intendimento da parte della maggioranza di non approvarlo, che si era astenuta dopo una serie di interventi tutti contrari alla sua approvazione, è risultato, invece, approvato con i soli voti delle minoranze. Salvo eventuali valutazioni politiche, che potrebbero indurre il gruppo di maggioranza del sindaco Comanda a proporre la revoca del documento, allo stato attuale il Comune di Miglionico si ritrova a dover osservare il codice etico rappresentato dalla “Carta di Pisa”, che è rivolto proprio agli amministratori pubblici che intendono rafforzare la legalità e la trasparenza nel proprio Ente”.
A dichiararlo sono i consiglieri Vito Rago e Giuseppe Dalessandro del gruppo “Esperienza e Futuro per Miglionico”, che in una nota stigmatizzano l’accaduto come l’ennesima dimostrazione della incapacità politica e amministrativa che caratterizza il gruppo “Miglionico in Comune”. Difatti, sostengono Rago e Dalessandro, una gestione cosi arrabattata non potrà che produrre danni a una comunità che aveva ben altre aspettative dal rinnovo dell’Amministrazione avvenuta a maggio scorso.
Tuttavia, che il Comune debba, ora, operare nell’ambito del codice etico di cui si è dotato non vi è ombra di dubbio perché la Carta fornisce precise indicazioni su una serie di questioni specifiche tra cui la trasparenza, il finanziamento dell’attività politica, i rapporti con l’autorità giudiziaria e soprattutto imporrebbe l’immediata rimozione di eventuali sussistenze di rapporti che possano palesare conflitti di interessi.
Un capitolo fondamentale della “Carta di Pisa” è dedicato al confronto democratico che nel nostro caso, sostengono le minoranze, è il grande assente e crea non pochi problemi nei rapporti che intercorrono tra l’Amministrazione e i cittadini e tra gli stessi gruppi consiliari.
Seppure l’attività amministrativa è ben regolata dalle leggi dello Stato, secondo Rago e Dalessandro, l’osservanza del codice etico non potrà che migliorare la percezione che si ha della pubblica amministrazione, a beneficio della stessa maggioranza.