VENERDI’ 15 MAGGIO ORE 12. COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI MATERA
Il mercato rionale di Piccianello è stato riaperto, riprendendo regolarmente la sua attività. Anzi, in verità, non è mai stato effettivamente chiuso. Ad interessarsi direttamente della questione è stato in prima persona il Sindaco Emilio Nicola Buccico, che, nella giornata di ieri, successivamente alla ispezione dell’area effettuata dai Carabinieri del Nas di Potenza, ha verificato, con i tecnici comunali e il concessionario, le condizioni della struttura. “Pur non essendoci alcuna responsabilità da parte dell’Amministrazione – precisa il Sindaco Buccico -, ci siamo interessati al problema ed abbiamo dato immediatamente corso alle prescrizioni pervenute dagli uffici sanitari. Il mercato di Piccianello da questa mattina ha riaperto i battenti, è regolarmente funzionante e a disposizione dei cittadini”.
GIOVEDI’ 14 MAGGIO ORE 17. COMUNICATO STAMPA DEI CARABINIERI DI MATERA
I militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Potenza, unitamente al personale dell’A.S.M., ad esito di un’ispezione igienico-sanitaria effettuata presso i locali del mercato comunale coperto di via Marconi, hanno riscontrato gravi carenze igienico, sanitarie e strutturali per le quali è stata disposta l’immediata chiusura dell’intera area. In particolare, uno dei commercianti è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per aver detenuto prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione, tutti sottoposti a sequestro. Durante il controllo sono state riscontrate la seguenti principali irregolarità: pessime condizioni igienico – sanitarie dei bagni, coperture dei banchi di vendita esterni non a noma, mancanza, per alcune attività, del certificato di autocontrollo HACCP, mancanza di acqua potabile presso alcuni banchi esterni deputati alla vendita di prodotti ortofrutticoli, presenza di locali adibiti a depositi in assenza della prescritta registrazione sanitaria. Il valore dell’intera struttura ammonta a circa 1.500.000,00 euro, mentre quello dei prodotti sequestrati a circa 500.
Nota di Confesercenti su chiusura Piazza Marconi
La chiusura di Piazza Marconi fotografa per la Confesercenti la reale situazione economica, politica, sociale e produttiva in cui versa la città di Matera; se si fosse intervenuti prima sulle questioni strutturali da noi denunciate anni fa, non ci sarebbe stato bisogno del corretto intervento delle Autorità competenti.
La Confesercenti rimarca l’assenza di dialogo che vige fra alcune Amministrazioni locali e parti sociali che seppur richiesto, molto spesso rimane cosa astratta; a proposito della situazione strutturale del Nuovo Mercato di Via Marconi si citano i numerosi scambi epistolari intercorsi fra l’Amministrazione Comunale e l’Associazione e verbali di conferenze di servizio convocate ad hoc negli anni 2005, 2006 e 2007 che, nonostante l’impegno di alcuni, non portarono a risolvere i problemi che poi, attraverso un nostro legale sfociarono in una diffida inviata il 13 marzo 2007, in cui appunto si chiedeva di intervenire per il ripristino di: “tettoie insufficienti e malfatte che ricoprono i banchi vendita, ristagno dell’acqua di lavaggio o piovana, assenza di dispositivi antiscivolo e corrimani sulla rampa di accesso, assenza di idonea manutenzione (oppure difetto di costruzione) dei pozzetti discarico dai quali provengono effluvi maleodoranti, mancata attivazione di rubinetti potabili presenti in loco, presenza di rilevanti lesioni in alcuni box e chiusura frequente ed arbitraria dei bagni pubblici”, rimasta priva di risposta.
Con l’insediamento della nuova Amministrazione Comunale, la problematica riguardante Piazza Marconi, che faceva parte di una piattaforma di confronto di partenza semplicemente elencata al neo assessore al commercio, non è stata affatto trattata come quasi tutto il contenuto della stessa.
Pertanto quello che è successo ieri rappresenta una sconfitta per quelle famiglie che usufruivano del servizio, per la politica che non ha saputo (o voluto) ascoltare il grido d’allarme lanciato dalla Confesercenti materani e per le associazioni di categoria che sono state di fatto umiliate per il loro ruolo di rappresentatività per le problematiche del comparto.