Gruppo Consiliare Patto per Nova Siri: “La Corte dei Conti boccia la chiusura anticipata del piano riequilibrio finanziario del Comune di Nova Siri”. Di seguito la nota integrale.
E’ impietoso il giudizio espresso dala Corte dei Conti per la Basilicata sull’andamento finanziario e gestionale del Comune di Nova Siri che nel 2014 aveva fatto ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art. 243-bis TUEL. I giudici contabili, chiamati ad esprimersi sulla richiesta di chiusura anticipata del piano di riequilibrio deliberata dal consiglio comunale il 29.05.2018, accertano la “non sussistenza dei presupposti di legge per dichiarare la chiusura anticipata del piano di riequilibrio finanziario del comune” ed anzi dispongono che sia data una “rigorosa attuazione dello stesso piano procedendo senza ritardi nella strada del risanamento”.
Al vaglio della Corte, dunque, l’operato finanziario e gestionale del Comune di Nova Siri è risultato incapace e inadeguato nell’adottare le necessarie misure strutturali atte ad evitare il riformarsi del disavanzo di amministrazione che aveva comportato nel 2014 l’avvio della procedura di riequilibrio finanziario.
Gli stessi giudici hanno poi evidenziato come il contributo della Regione Basilicata di 1.200.00,00 euro, erogato nelle annualità 2015/2016/2017, abbia “alterato” il bilancio comunale che anzi ha registrato nuovamente un considerevole “aumento di spesa corrente”. Proprio su quest’ultimo punto l’analisi dei giudici della corte attesta, “contrariamente a quanto previsto nel piano ed asserito nelle relazioni sulla gestione da parte dell’organo di revisione”, come non solo la spesa corrente, negli anni, non sia diminuita ma addirittura sia cresciuta passando dai 4.686.318 euro del 2016 ai 4.883.817 euro del 2018 con un aumento medio del 20% rispetto alle previsioni di piano. Ma c’è dell’altro! La stessa Corte stigmatizza “la prassi (dell’ente) di finanziare la spesa corrente utilizzando costantemente ed impropriamente anticipazioni di tesoreria ed entrate vincolate”, circostanza questa che si sostanza in una vera e propria elusione dell’art. 119 della Costituzione. Nel solo 2018 l’importo concesso dalla banca tesoriera, a titolo di anticipazione, è stato di € 4.474.142,00 a fronte dell’importo non restituito al 31.12.2018 di € 588.569,00; o come la somma di 1.105.541,00 euro a titolo di fondi vincolati utilizzati nel 2018 per far fronte alla spesa corrente e non restituiti entro la fine dell’esercizio.
Proprio su questi temi le minoranze consiliari, da sempre, avevano denunciato una gestione finanziaria dell’ente “parallela”, improntata all’aumento della spesa corrente e a una scarsa capacità di riscossione in tempi brevi; così pure il ricorrente espediente dell’anticipazione di tesoreria con aggravio di interessi passivi per circa 80.000,00 euro all’anno. Un amministrazione, dunque, incapace di generare equilibri di bilancio strutturali e duraturi.
in estrema sintesi, quello della Corte è un “sonoro schiaffo” alla gestione finanziaria operata in questi anni dall’amministrazione Stigliano, il quale forte degli “apparenti” e “non veritieri” risultati contabili ne ha fatto un cavallo di battaglia nella campagna elettorale conclusasi qualche mese fa, competizione che gli ha consegnato il 70% dei consensi.
Alla luce dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti appare quanto meno doveroso per il Sindaco Stigliano venire a riferire non solo in consiglio comunale ma gli è d’obbligo spiegare all’intera cittadinanza le reali condizioni finanziarie in cui versa il nostro comune e quali azioni concrete verranno messe in campo per il reale risanamento dell’ente.