Fusione FCA-Peugeot, Carmine Vaccaro, segretario generale regionale UIL Basilicata: “Insidie e potenzialità ma Melfi può reggere la sfida”.; Di seguito la nota integrale.
La possibile integrazione tra FCA e PSA, che rilancia il “sogno” di Sergio Marchionne, per lo stabilimento di Melfi, come del resto per tutti gli altri italiani, contiene insidie e potenzialità ancora da verificare con particolare attenzione.
Per il sindacato il primo obiettivo è salvaguardare i livelli occupazionali e le produzioni evitando accordi che spezzettino o peggio ancora penalizzino quella che potrebbe diventare l’accresciuta e diversificata produzione italiana complessiva di modelli puntando ad accrescere l’ offerta in fasce di mercato nelle quali è più forte la competizione di altri marchi.
Non è certo la sovrapposizione dei modelli a spaventarci perchè è ormai è un falso problema che appartiene a un’antica logica monobrand. Piuttosto quando negli anni passati abbiamo parlato di joint venture tra Fca ed altre case automobilistiche, per far diventare Melfi un “avamposto sperimentale” della cooperazione internazionale, siamo stati tacciati di fare i “marziani”.
E’ invece questa che torna di grande attualità la moderna sfida per lo stabilimento lucano che può contare sull’alta capacità e professionalità dei suoi dipendenti, ingredienti fondamentali per accogliere produzioni diversificate sino a candidarsi a diventare una nuova struttura dell’automotive mondiale, in grado di accrescere l’occupazione di giovani e laureati lucani.
Le prime informazioni diffuse parlano espressamente di «settore mobilità» lasciando chiaramente intendere che i gruppi pensano non solo all’hardware (auto) ma anche al software, cioè i servizi di mobility sempre più importanti nel business dell’automotive.
Se Fca ha bisogno di un partner forte, dotato di piattaforme modulari su cui realizzare il lungo elenco di modelli annunciati dall’ultimo piano industriale, questa può essere la strada giusta. Per tutto questo la sfida va raccolta da parte di tutti senza esclusione tenuto conto che anche la Regione può e deve fare la sua parte rilanciando il Campus Tecnologico di S. Nicola di Melfi.