Dieci giorni di arte contemporanea nella periferia della città di Matera, con MAAP Fiera di Arte Pubblica. Dall’ 1 al 10 novembre 2019, tre giovani artisti realizzeranno opere e installazioni site-specific in luoghi marginali e inusuali rispetto ai consueti spazi espositivi. In occasione di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, l’offerta di arte pubblica e il coinvolgimento della comunità suggeriscono nuovi modi per beneficiare di edifici e giardini oggi abbandonati.
Protagonista sarà il rione San Giacomo, quartiere periferico della città, legato alla vicenda dello sfollamento dei Sassi, che diventerà teatro di performance artistiche partecipate dagli stessi residenti.
L’iniziativa intende far rinascere questa parte di Matera attraverso l’arte partecipata, portando alla luce temi, emozioni e luoghi legati alle vicende storiche che lo hanno caratterizzato. Ideato dall’associazione no profit MAAP Atelier d’Arte Pubblica, impegnata nell’applicazione di metodologie artistiche nello spazio sociale per il benessere collettivo, l’evento si concretizza grazie alla vittoria della seconda edizione del bando Creative Living Lab promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dedicato proprio alla riqualificazione condivisa delle zone periferiche.
Con i patrocini del MiBACT, della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e del Comune di Matera, l’iniziativa prevede l’attivazione di dinamiche sociali, facilitate da pratiche artistiche. Tra gli obiettivi la valorizzazione del talento dei luoghi, di spazi ibridi e interstiziali, il cambiamento di destinazione di edifici dismessi o abbandonati e il riconoscimento delle abilità individuali degli abitanti.
I protagonisti. A Matera per MAAP Atelier d’Arte Pubblica scendono in campo nomi noti ed emergenti nell’ambito dell’arte contemporanea: David Scognamiglio, artista-architetto e light designer, Javier Reche Garay e Antonio Abatangelo, attori e danzatori, e Luis Gomez de Teran, chiamato il Caravaggio della street art. Saranno loro a coinvolgere gli abitanti in laboratori di co-progettazione per la realizzazione di strutture temporanee, video e murales, e dare vita a spettacoli teatrali.
Dove. Con un lavoro a più mani, artisti e cittadini rigenereranno alcuni luoghi simbolici del rione San Giacomo. Il giardino abbandonato tra le case popolari sarà animato con l’installazione di David Scognamiglio: un’architettura emotiva realizzata con una struttura in tubi innocenti, rivestita con dei teli bianchi, su cui sarà proiettato un video realizzato ad hoc. Quella stessa architettura ospiterà lo spettacolo teatrale di Javier Reche Garay, frutto di un laboratorio di teatro-danza che affronta temi sociali rimodulando lo spazio attraverso il corpo.
La facciata di un palazzo in degrado si tingerà con nuove forme e colori grazie al murales di Luis Gomez de Teran.
L’evento. La manifestazione culminerà nelle serate di venerdì 8 e sabato 9 novembre, a partire dalle ore 18.00, con l’inaugurazione delle installazioni e delle opere artistiche. Contestualmente si terrà anche il vernissage delle mostre allestite in alcuni garage privati, adibiti per l’occasione a speciali gallerie d’arte, in cui si potranno ammirare e acquistare oggetti d’arte.
Tra le opere esposte vi sarà la Madonna dell’ Umido di Luis Gomez de Teran, fino ad alcune settimane fa in mostra al Musma, Museo della Scultura Contemporanea di Matera.
In programma incontri con esperti di arte pubblica, tra cui Pierluigi Molteni, architetto ed esperto di rigenerazione urbana, coinvolto nell’ideazione della manifestazione; l’Altrove Gallery, galleria d’arte punto di riferimento nel mondo della street art e della rigenerazione urbana; Draw The Line, festival di street art di Campobasso e i referenti di Pubblica, residenza d’arte urbana nell’ambito dell’associazione culturale Kill the Pig.
Nel quartiere popolare di San Giacomo spazi pubblici e privati inutilizzati diventeranno sedi per workshop; aree verdi abbandonate faranno da scenografia alle proiezioni video e agli spettacoli teatrali; pareti senza intonaco e facciate di palazzi in degrado saranno convertite in opere d’arte a cielo aperto.
Tutto questo sarà possibile grazie ad artisti esperti in pratiche di rigenerazione urbana e sociale.