Oltre 4 mila persone con picchi nel weekend delle Giornate Fai d’Autunno del 12 e 13 ottobre scorsi per la mostra “Carlo Levi: L’arte della Politica. Disegni (1947 – 1948)” allestita nelle sale del Centro Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera. Il finissage è avvenuto nel tardo pomeriggio con il convegno sul ruolo politico-culturale assunto da Carlo Levi, attraverso la sua collaborazione al quotidiano “L’Italia Socialista”, nel periodo cruciale di formazione dell’Italia Repubblicana. Sono intervenuti i relatori Marcella Marmo Sacerdoti e Filippo La Porta, la dirigente dell’ufficio sistemi culturali Patrizia Minardi e il presidente del Centro Levi, Lorenzo Rota, che ha sottolineato il grande successo di critica e di pubblico della mostra, con la lettura di alcuni dei commenti riportati dai visitatori.
I Disegni Politici costituiscono un segmento del lascito leviano alla città, insieme al telero di “Italia ’61” ed alla collezione di dipinti ed opere grafiche custodite nel Museo di Palazzo Lanfranchi.
Raccontano in forma artistica sintetica ed ironica, la stagione politica di formazione dell’Italia Repubblicana.
La mostra è nata su iniziativa del Centro Carlo Levi di Matera, ed è stata la conclusione di un iter programmatico delineato già dagli anni passati, e concretizzatosi significativamente nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, grazie al sostegno della Regione Basilicata, con l’obiettivo di mantenere vivo il messaggio leviano in questa particolare tornata della storia della città dei Sassi.
La mostra, a cura di Mauro Vincenzo Fontana e Lorenzo Rota, è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi di Roma, ed il Polo Museale Regionale della Basilicata
il Catalogo è stato redatto da un gruppo interdisciplinare di esperti costituito da: Giampaolo D’Andrea, Maria Adelaide Cuozzo, Nicola Filazzola, Simonetta Prosperi Valenti, Filippo La Porta, Michele Tavola.
Nei due mesi circa di apertura, tutti hanno constatato e sottolineato, con piacere misto a stupore, il Carlo Levi insolito, ironico, graffiante, pressochè sconosciuto, che emerge dai Disegni, ed il suo ironico distacco con il quale guardava ai fatti della politica; ma anche la sconcertante attualità, di temi, problemi e metodi, che quei Disegni ancora ripropongono.
La mostra ha anche messo in luce il nesso storico-politico-culturale tra la stagione dell’”Italia Socialista” ed il nostro territorio: i suoi protagonisti, chiusa quella stagione, hanno scelto di impegnarsi nella “politica del fare” (o “del mestiere”, come la definiva Manlio Rossi Doria), tra i cui risultati si inscrive anche la vicenda del “riscatto” di Matera.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)