Un abito per rendere omaggio al suo nonno materano e a Matera 2019. E’ l’idea “romantica” di Elena Massenzio, nata e residente a Prato, diplomata al Liceo Artisticoe legata moltissimo alla città dei Sassi perchè suo nonno ha vissuto nella Storica Casa Grotta di vico Solitario fino al 1956, Casa Grotta che da oltre 30 anni è gestita dalla famiglia Annecchino. Sabato scorso Elena Massenzio ha raggiunto la città di Matera per presentare ufficialmente la sua creazione, che si aggiunge agli altri arredi della Storica Casa Grotta, uno dei luoghi più visitati dai turisti che scelgono di visitare Matera, luogo ideale per scoprire come si svolgeva la vita nei rioni Sassi fino a 70 anni fa.
Elena Massenzio, nipote di Vito Vizziello, spiega in un testo esposto nella Storica Casa Grotta come è nata questa creazione. Lo riportiamo integralmente di seguito.
“Chiunque veda Matera non può non restarne colpita, tanto è toccante e espressiva la sua dolente bellezza”. Carlo Levi
L’abito esposto, ispirato a Matera, è stato il progetto scolastico del mio ultimo anno di Liceo Artistico. Matera è unica al mondo e mi ha sempre estasiata, mi ha sempre fatta sentire a casa. Avrei voluto rappresentare così tanti luoghi di questa città, ma per mostrarne tutta la bellezza non mi sarebbe bastata un’intera collezione! Quindi, ho scelto di mettere in evidenza il luogo che più mi lega a Matera: la Casa Grotta di Vico
Solitario.
La Casa Grotta di Vico Solitario è una delle grotte nelle quali abitavano i Materani fino agli anni ’50, tra cui la famiglia Vizziello, nonché famiglia di mio nonno: Vito Vizziello.
Sono stati proprio mio nonno e mia nonna che mi hanno fatto conoscere, apprezzare ed amare questa città. Quindi, questo abito è un omaggio a loro: i miei nonni, le persone più importanti della mia vita, i miei secondi genitori.
Il destino ha voluto che Matera sia stata proclamata Capitale Europea della Cultura 2019, quindi non avrei potuto fare un progetto diverso da questo proprio in un anno così importante per questa città.
La realizzazione di questo abito non è stata semplice, sia dal punto di vista sentimentale, perché ha tenuto sempre in vita i ricordi dei momenti trascorsi con mio nonno, sia pratico, perché ho voluto utilizzare materiale di riciclaggio.
Per la creazione della Grotta, infatti, ho modellato una bottiglia di plastica raccolta dagli scarti della scuola. Per la realizzazione delle case ho utilizzato del panno lenci e, con un nastro spesso passato alla macchina da cucire, ho realizzato l’intonaco delle strutture. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di Matera vista di notte; successivamente, ho deciso di apportare delle modifiche volte a valorizzare il “vero” colore dei Sassi. L’abito è arricchito da un velo, sul quale ho riportato le parole di Carlo Levi, tratte da “Cristo si è fermato ad Eboli”, che esprimono la sensazione che provo ogni volta che visito Matera.
Infine, sono state applicate delle luci, che illuminano questa bellissima città, definita “Vergogna d’Italia” e diventata Capitale Europea della Cultura.