La sezione provinciale Aiart di Matera in una nota invita la Regione Basilicata a promuovere il merito, la competenza, l’esperienza ed il pluralismo in vista delle nomine dei nuovi vertici di agenzie ed enti regionali. Di seguito la nota integrale.
A breve si procederà ad una serie di nomine che consentiranno di definire il quadro regionale delle governance, per quanto attiene alle agenzie ed enti regionali presenti sul territorio. Si tratta di organismi di grande interesse per la pubblica utilità, poiché spesso finalizzati ad adempiere a compiti di tutela, diretta ed indiretta, della qualità dei servizi erogati ai cittadini. Ebbene, di fronte alle difficoltà che oggi incontra la politica nel definire l’identikit del candidato in grado di ricoprire tali ruoli di vertice, non possiamo che ricordare la strada maestra, ovvero quella del pieno rispetto delle prescrizioni previste nelle norme di riferimento per il rispetto dei criteri di nomina di tali figure. Così come novellato dal legislatore, ci si assicuri quindi che non emergano incompatibilità, legate ad aver ricoperto cariche in società che hanno effettuato forniture di beni o di servizi all’agenzia per la quale si è proposta la propria candidatura; che i soggetti candidatisi abbiano già maturato l’esperienza dirigenziale almeno quinquennale, necessaria in alcuni casi per poter guidare questi enti. Si tenga conto anche di quelli che sono gli scenari futuri dei vari ambiti, indicando, soprattutto nei casi di enti molto tecnici, soggetti in grado di guardare alle nuove sfide in materia di ricerca ed innovazione tecnologica, che in alcuni comparti, come quello agricolo, risultano di interesse strategico per la nostra regione. Ed ancora, accanto al rispetto della norma, la politica sappia individuare i soggetti di maggior talento, poichè non c’è errore più grave che affidare la guida a chi non è capace di gestirla.
Infine, si proceda ad una giusta applicazione della parità di genere nella individuazione dei nuovi vertici degli enti lucani: non ci si limiti quindi a prevedere azioni ma invece le si produca, affinchè si promuova il merito, la competenza, l’esperienza ed il pluralismo.