Due live performance dedicata alle rivisitazione del cinema e alla sua continua evoluzione artistica, tecnica e tecnologica a cura dell’artista Maria D’Anna e della società di produzioni cinematografiche Effenove hanno concluso questa sera “1/16 Origin”, la mostra interattiva di opere ispirate al pre-cinema allestita nella Chiesa Santa Maria de Armenis a Matera.
L’esposizione è stata realizzata nell’ambito del progetto Formula Cinema di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, co-prodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Allelammie, co-finanziata da Lucana Film Commission, in partnership con Museo Nazionale del Cinema di Torino, CineParcoTILT, Euronet, Mediterraneo cinematografica e I.I.S. “E. Duni – C. Levi” di Matera.
Il finissage è partito con la performance “Taxi per ogni dove” dell’artista Maria D’Anna.
La performance, nasce dall’idea che il cinema, spesso identificato con gli stessi dispositivi che permettevano la proiezione e la visualizzazione di immagini in movimento, sia un fattore inscritto geneticamente nell’uomo e trasmesso alle generazioni successive già dalle prime forme di vita umana. Uno dei primi esempi di pre-cinema nella cultura occidentale è il Mito della Caverna di Platone: gli uomini, imprigionati nel fondo della caverna, non possono vedere la luce del sole, né gli oggetti reali. Obbligati a guardare il fondo della caverna, scorgono solo l’ombra degli oggetti che si muovono alle loro spalle, e credono che in queste ombre consista la vera realtà. L’artista campana Maria D’Anna in “Taxi per ogni dove” ricrea il mito della caverna di Platone riproducendo il concetto del sole nell’ oggetto di un faro, il mondo reale negli attori della performance e la proiezione del mondo reale nelle ombre dei performers. Grazie anche all’utilizzo di suoni, il tempo e il movimento dell’azione performativa diventano come sospesi e irreali, da ciò ne segue una confusione tra il sistema degli oggetti reali e il sistema delle ombre nonché dal loro tempo e dal loro spazio. Lo spettatore si è rirovato in una dimensione percettiva nuova e totalizzante che lo avvicinerà all’esperienza creativa piuttosto che alla semplice fruizione dell’opera, sia essa artistica o, nello specifico, cinematografica.
A seguire la live performance dedicata alla meraviglia generata dall’immagine dal titolo “1/16 reloaded”, realizzata e diretta da Effenove srl, società di produzioni cinematografiche.
La live performance, focalizzata sulle tecniche della motion capture, mescolando tecnica creativa, strumentazione tecnologica e contenuto narrativo, rappresenta una forma di condivisione della riflessione sull’immaginario.
“1/16 reloaded”, partendo dalle unità caratteristiche del cinema delle origini, la luce e le ombre, prova ad attraversare alcuni dei momenti epocali che hanno puntellato il lungo rapporto tra l’umanità e il suo bisogno di raccontare la realtà, soprattutto nei suoi aspetti misteriosi e incomprensibili.Un percorso attraverso strumenti, epoche tecnologiche e guizzi creativi di chi ha segnato la nascita del cinematografo. La consapevolezza da cui parte la performance coincide con l’idea che il pre-cinema non sia uno spartiacque tra un prima (graffiti, pittura, fotografia) e un dopo (il cinematografo), ma piuttosto un ponte, uno dei tanti ponti, su cui l’umanità ha camminato spingendo sempre un po’ più avanti il bisogno di rappresentazione del mondo e di sé.
Una performance a cura di Michele Scioscia, Marica Berterame, Sara Lorusso e realizzata con il contributo Donato Modesti, Flavia Pizzuti, Rosario Catena, Antonio Marino e con la collaborazione straordinaria di Massimo Casiello e Pegah Moshi Pour.
In circa 20 giorni effettivi di apertura sono stati oltre mille i visitatori incuriositi e interessati alla mostra, tra visite guidate, partecipazione ai laboratori ed eventi collaterali.
L’esposizione, inaugurata l’ 11 ottobre scorso, si è snodata attraverso un percorso cine-narrativo di opere interattive e ispirate alle macchine del pre-cinema (taumatropi, zootropi, fenachistoscopi, mutoscopi) che hanno caratterizzato i decenni precedenti all’avvento del cinematografo dei fratelli Lumière.
Una mostra che ha emozionato, colpito e incantato i visitatori di tutte le età, bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado lucane e da diverse regioni italiane che hanno partecipato alle visite guidate e ai laboratori tematici dedicati, insegnanti, famiglie, turisti. Un percorso cine narrativo che ha permesso loro di vivere un’esperienza totalizzante attraverso la riscoperta dello sguardo, dello stupore nell’osservare le macchine della meraviglia realizzate da artigiani locali con all’interno le opere di artisti internazionali (Antonio Andrisani, Anna Budanova, Aurore Èmaille, Domenico Dell’Osso, Silvio Giordano, Olga Poliektova, Tatiana Poliektova, Rosita Uricchio) che traggono ispirazione dal backstage, dagli aneddoti del film “Marghe e sua madre”, primo lungometraggio girato in Europa (ambientato in Italia tra la Basilicata e la Calabria) del regista iraniano Mohsen Makhmalbaf, frutto di un lavoro etico, creativo, di ricerca e di condivisione durato oltre 450 giorni.
1/16 Origin non poteva che concludersi con un momento di alto spessore artistico e culturale, nonché di intrattenimento e condivisione dedicato alla meraviglia generata dall’immagine, organizzato nella serata di domenica 10 novembre.
Le due live performance “Taxi per ogni dove” e “1/16 reloaded” hanno condotto il pubblico presente in un viaggio epocale partito con la rivisitazione del mito della caverna di Platone, considerata una delle prime forme di pre cinema, curata dall’artista Maria D’Anna, e che ha attraversato, grazie all’utilizzo della computer grafica 3d con le tecnologie della motion capture della società di produzioni cinematografiche Effenove srl, le diverse fasi e periodi che hanno portato alla nascita nel 1895 della settima arte: il cinema. Un excursus interattivo che ha consentito ai presenti di riflettere sul valore e sull’eredità lasciata dal pre-cinema, e che ha regalato momenti di forte emozione, suggellando il successo raccolto in queste settimane.
La mostra sarà allestita prossimamente in Italia e in Europa in spazi museali e culturali.
Una fine che ha il sapore di un inizio. La mostra 1/16 Origin sviluppa il tema del dossier di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Riflessioni e Connessioni”, partendo proprio dal film partecipato “Marghe e sua madre” di Mohsen Makhmalbaf che sta varcando i confini italiani facendo tappa tra le più importanti rassegne cinematografiche del mondo (Canada, Asia, India, Cina) e che sarà proiettato dal 18 al 20 novembre 2019 al Cinema Piccolo di Matera.
Tre giornate di proiezioni serali (18.00 – 20:30 e 21:00- 23:30) aperte al pubblico precedute da incontri tenuti dal regista Mohsen Makhmalbaf, e moderati da giornalisti e critici del Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici Italiani, per un approfondimento e analisi delle scelte politiche, stilistiche ed etiche del film.
Per l’ingresso sarà necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione, disponibile su MateraEvents.(https://bit.ly/2rpSqWL)
Per informazioni: www.formulacinema.it
La fotogallery del finissage della mostra “1/16 Origin” del progetto Formula Cinema (foto www.SassiLive.it)