Il presidente della sezione Turismo di Confindustria Basilicata, Giovanni Matarazzo, lancia l’allarme per la tenuta delle imprese del settore, a seguito delle gravi conseguenze dell’ondata di maltempo che ha colpito il Metapontino e la città di Matera.
“Gli ingenti danni determinati dai nubifragi dei giorni scorsi – dichiara in una nota – rischiano di compromettere la tenuta, oltreché dell’agricoltura, anche del comparto turistico che, proprio in questi territori, esprime capacità attrattiva e un sistema di offerta che, dopo anni di impegno intenso degli operatori, stanno affermandosi sul mercato de “I Turismi”.
“Alla sentita vicinanza e solidarietà verso coloro che hanno subito perdite economiche – aggiunge Matarazzo – in primis i colleghi imprenditori del mondo agricolo e del settore balneare, devono seguire adesso, senza indugio e nell’ambito degli opportuni raccordi interistituzionali, iniziative ed interventi adeguati alle sfide che il cambiamento climatico ci presenta con sempre più ravvicinata ricorrenza”.
Per il presidente Matarazzo si tratta di mettere in campo, una volta per tutte, una progettualità di qualità, dall’impronta sistemica, che metta in sicurezza quelli che i preziosi asset quali appunto le risorse ambientali, naturalistiche e architettoniche/paesaggistiche, per affrancarsi finalmente da logiche emergenziali e dal mesto computo delle devastazioni che fenomeni di questo tipo inducono, su territori, per di più, già colpiti in passato da fatti analoghi. “Non più differibili, in questa ottica, sono l’approvazione del Piano dei Lidi, strumento questo largamente invocato ormai da anni e allo stato ancora indisponibile sul versante della strumentazione programmatica e la cantierizzazione di interventi strutturali per la difesa contro l’erosione costiera e la ricucitura del sistema dunale. Anche perché – aggiunge Matarazzo – su queste risorse è basata l’attività di tanti imprenditori regionali che, dopo aver effettuato investimenti significativi con importanti e comprovate ricadute occupazionali a livello locale, non possono subire l’azzeramento del frutto delle loro pluriennali attività e vedere finanche, pregiudicate le prospettive relative al prosieguo delle rispettive attività”.
“Pertanto – conclude il presidente – auspico che la “resilienza” dei numerosi colleghi in questi giorni alle prese con una tragica contabilità, rappresenti lo stimolo all’avvio di corso più proattivo delle istituzioni pubbliche, chiamate, ora come non mai, a dare concludente e operosa testimonianza sul terreno del fare, con l’assunzione dei necessari provvedimenti atti a ristorare le perdite subite e a consentire il riavvio delle attività. In questo senso, riteniamo necessario che si proceda, di concerto ai diversi livelli, alla dichiarazione dello stato di calamità. Per quanto ci riguarda, siamo disponibili a fornire ogni utile contributo perché tale obiettivo possa essere conseguito”.