Atella, nel giorno 16 novembre 2019, ha preso le redini di Matera edè diventata capitale Europea della Cultura, predisponendosi all’ascolto delle sue stesse importanti storie.
Un comune dal centro storico antico, dal Duomo alto medievale, dalle solide radici ancorate alla storia ed alla cultura di altri tempi, sceglie di raccontarsi alla Basilicata tutta e a coloro che avranno voglia di ascoltare la sua voce, tramite il concetto delle “migrazioni”.
Emigrano le persone e sono emigrati i lucani in giro per il mondo, con la testa alta di chi non conosce ciò a cui va incontro ma che non teme l’incognita. Ma migrano anche i pensieri, le idee, le culture, le ispirazioni, le capacità.
Sulla scia di questo stimolo, trova terra fertile la ricerca di Aurelio Pace, che parte da un viaggio ed approda ad un libro.
All’interno del convegno dal tema “Migrantes” è stato, infatti, presentato il suo libro “Appartenenza e Fedeltà. Leonardo da Vinci come gli Atellani”. Partendo dal viaggio nella Milano del Moro di Giacometto dell’Atella, l’autore riscopre in esso una figura cardine per Ludovico Sforza che gli donerà Casa degli Atellani, con all’interno la vigna del grande Leonardo. Sala gremita e dibattito intenso, aperto dal Sindaco di Atella, moderato da Costantino Conte e chiuso dal Presidente della Fondazione Matera 2019 Adduce. Molto articolata la relazione del professore dell’Università Orientale di Napoli Luigi Serra.
L’analisi della parte artistica dell’opera di Aurelio Pace è stata affidata allo storico dell’Arte Merisabell Calitri, mentre Paride Leone ha introdotto il tema legato alla “vigna di Leonardo” ed ai vitigni coltivati in essa.
Determinante per l’operazione culturale è stato il contributo della Pro loco, nella persona di Mario Coviello e del Complesso Bandistico Atellano, grazie al suo presidente Michele Macchia. lI convegno è stato preceduto dall’apertura di una mostra fotografica sul tema “Dal 1860 ad oggi: l’emigrazione Lucana” e seguito da un concerto di clarinetti del Conservatorio Gesualdo da Venosa.
Nella seconda giornata, nel Duomo di Atella, è stato proiettato un interessante filmato prodotto dalla Pro Loco di Sant’Ilario e dal maestro di arte arundiana Franco Zaccagnino, su un matrimonio in costume tradizionale di due giovani americani, di Boston, pronipoti di emigranti lucani. La due giorni si è conclusa con le suggestive note delle musiche proprie dell’emigrazione, in un ricercato repertorio eseguito dai ragazzi talentuosi del Complesso Bandistico Atellano.
Atella Capitale della Cultura per un giorno sceglie di cogliere i frutti che i suoi cittadini, emigrati, hanno portato ad esser fiori in altre terre, ma il cui profumo ancora ci è dato godere, se solo imparassimo a conoscere con più entusiasmo e con maggiore ricerca la nostra storia.
Nov 18