“La nostra regione, per puntare realmente allo sviluppo, ha bisogno di uno shock infrastrutturale e il sistema utilizzato negli ultimi anni, caratterizzato da lungaggini burocratiche e risorse bloccate nelle casse dell’Anas, non ha funzionato. Se i fondi non sono immediatamente utilizzabili, vanno riprogrammati e poi amministrati”.
Lo sostiene l’assessore alle Infrastrutture, Donatella Merra, che lunedì scorso ha ricevuto nel dipartimento regionale i rappresentanti di Anas, Provincia di Potenza e Comune di Tito, “per discutere della situazione legata allo svincolo di Tito, del progetto della Saurina e per fare una ricognizione sulle economie maturate sui fondi Anas, soggetto attuatore di interventi per svariati milioni di euro il cui stato di avanzamento è risultato negli ultimi anni disallineato rispetto alla dotazione finanziaria a disposizione della società. Registriamo – aggiunge Merra – una spesa annua media di 6 milioni di euro, quando dovrebbe essere di dieci volte superiore e di questo passo il divario non sarà mai colmato.
Gli stessi fondi royalties, utili per una crescita di più ampio respiro della Basilicata, non possono produrre gli effetti sperati se continuano a rimanere bloccati nelle casse di Anas. È necessario superare il gap infrastrutturale attraverso azioni trasversali e radicali che saranno per il futuro, soprattutto in questa delicata fase di rinegoziazione con Eni e Total, il vero mantra di questo governo regionale.
Dobbiamo effettuare una ricognizione delle economie collegate all’accordo di programma Anas 2007-2013, dalle quali si dovranno recuperare innanzitutto le risorse per alcuni interventi, tra cui quello relativo allo svincolo di Tito, sul quale è stata chiesta una stima di massima degli interventi da eseguire e la cui progettazione è stata già finanziata per 300 mila euro. Seguirà l’istituzione una task force interdipartimentale – prosegue Merra – per monitorare i tempi di approvazione dei progetti. Con la stessa modalità, verranno accesi i riflettori anche sulla Potenza-Melfi e sulla Basentana.
Emblematico il caso della Saurina, su cui sono confluiti in passato 85 milioni di fondi royalties. Allo stato attuale vi è un progetto preliminare, realizzato con risorse Anas e approvato nel lontano 2015. Lunedì scorso abbiamo avuto modo di visionare i primi elaborati del progetto definitivo e ci è stato sottoposto un cronoprogramma dal quale apprendiamo che in teoria serviranno tre o quattro anni perchè il progetto esecutivo veda la luce”.