Diagnostica di primo livello dal medico di famiglia, Vizziello (Fratelli d’Italia): “La Puglia pronta a partire, la Basilicata sonnecchia”. Di seguito la nota integrale.
“Sarà probabilmente la Puglia la prima regione d’Italia ad implementare la novità contenuta nella legge di bilancio, vale a dire la possibilità per medici di base di offrire servizi di diagnostica di primo livello,una misura che può rappresentare il primo passo di una riforma significativa della medicina generale e che avremmo dovuto applicare per primi proprio in Basilicata, non solo perché il Ministro della Salute è lucano, ma anche e soprattutto perché la Basilicata è in vetta alla classifica delle regioni italiane per incidenza delle malattie croniche, la cui gestione, da noi, fa registrare risultati davvero poco lusinghieri”.
A dichiararlo, in una nota, è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello, che così commenta la conferenza stampa che si è tenuta ieri a Bari, presso la sede della Regione Puglia, nella quale il governatore Emiliano si è detto pronto ad avviare in tutta la regione gli esami diagnostici di primo livello dal medico di base.
“Se elettrocardiogrammi , dispositivi per l’ecografia, la spirometria o l’esame del fondo oculare saranno le nuove strumentazioni a disposizione dei medici di famiglia – spiega Vizziello- Sarà fatto un passo avanti verso un nuovo modello di cure primarie in grado di rispondere in maniera più appropriata ai bisogni di salute della nostra comunità”.
“Qualcuno forse ignora che nella nostra regione è del tutto assente un valido modello di gestione del fenomeno della cronicità- aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – ed è giunto il momento di svegliarsi dal torpore, per attuare quegli investimenti sulla medicina del territorio in grado di valorizzare la professionalità dei medici di medicina generale e di offrire agli utenti un efficiente servizio di prossimità, facilitando l’accesso alle cure e snellendo le lunghe liste di attesa che a tutt’oggi si riscontrano negli ospedali”.
“Come negare – conclude Vizziello- che il miglioramento della qualità delle cure, prima ancora che dai progetti faraonici incentrati magari sull’assistenza ospedaliera, passa attraverso la riforma della medicina del territorio, vale a dire l’operato di quanti come medici di base, guardie mediche e addetti all’emergenza urgenza sono il front office di un sistema sanitario, vero e proprio paradigma della sanità a contatto con i pazienti”.