Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Associazione Donne Giuriste Italiane, sezione di Potenza, nel perseguire tenacemente i propri scopi statutari, si unisce al coro di voci unanimi sul tema, per creare maggiore consapevolezza in chi subisce violenza, ma anche in chi la esercita. Una violenza che ha molteplici volti: economica, verbale, fisica, psicologica, sessuale contro la propria volontà, revenge porn, stalking.
E’ quanto dichiara Floriana Gallo, socia dell’ADGI della sezione di Potenza.
La ricorrenza ricade, come noto, il 25 Novembre e la scelta del giorno non è una casualità tra i 365 che compongono l’anno.
Infatti, era il 25 novembre del 1960 quando i corpi delle tre sorelle Mirabal – Patria, Minerva e Maria – furono ritrovati in fondo a un precipizio, torturati, abusati, seviziati e infine massacrati. Il prezzo pagato per il coraggio dimostrato contro la dittatura di Rafael Leònidas Trujillo, che per più di trent’anni ha governato la Repubblica Dominicana.
A voler fare un bilancio di cosa è cambiato nel corso di questi anni da quando il fenomeno è diventato oggetto di attenzione da parte della opinione pubblica, gli interventi legislativi sono stati senza ombra di dubbio consistenti ed importanti. E’ aumentato il numero delle case Rifugio e dei centri Antiviolenza, ma al tempo stesso se ne rischia la chiusura per carenza di fondi. Sempre più numerose sono le iniziative di sensibilizzazione, sono aumentate le denunce da parte delle donne, ma ciononostante i dati dimostrano che il numero delle donne vittima di femminicidio non cessa a diminuire.
Si è concordi nel ritenere che e’ un problema della cultura sessista e misogina della società italiana, della incapacità di superare atavici stereotipi di genere, di cogliere nella differenza la ricchezza che è capace di offrire ogni diversità, fermo restando la pari dignità e opportunità, la carenza di educazione a partire scuola, ma anche nella formazione professionale in tutti gli ambiti.
Oggi, ovunque, si parlerà di violenza contro le donne, e se è visibile la straordinarietà di questa rete che unisce uomini e donne da un capo all’altro del mondo, è pur vero che, fino a quando si avrà il bisogno di parlarne per scuotere le coscienze, il problema ancora esiste. Ci piace pensare, noi Donne Giuriste – conclude l’avv. Gallo – che la giornata del 25 novembre sia oggi un grido forte, rabbioso di incitamento per dire Basta ad ogni forma di violenza contro le donne, che infonda coraggio a chiunque abbia bisogno di aiuto per smettere di subirla e che al più presto diventi un inno per dire, insieme ce la abbiamo fatta.