La poetessa e autrice materana Antonella Pagano alla Casa dello Scrittore in Roma per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Di seguito l’intervista per SassiLive.
Con quale messaggio ha sostanziato la sua performance?
Con: “Non si armera’ mai la mano che avremo educato alla bellezza”.
E con: Pensare ad una virtù’ e’ già coltivarla. Pensare a tante virtù e cambiare il mondo. Ippocrate diceva: la vita dell’uomo e’ corta, l’Arte e’ lunga… allora credo sia logico pensare che: Ci eterniamo attraverso arte e bellezza!
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre: ”Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne“ ed io ho desiderato sintetizzare tutto il mio pensiero, oltre ogni dissertazione piu’ o meno giuridica, piu’ o meno sociologica, dotta o meno dotta che sia, in: non si armerà mai la mano che avremo educato alla bellezza. Come vede, ancora pedagogia sociale, culturale e sostanzialmente umanistica.
Ha letto qualcosa dai suoi libri?
Si, alcuni passi dalla mia ultima raccolta di saggi e poemi: “Cantò come Dea” per passare poi alla lettura scenica dell’ormai famoso poema: “Raccoglierò la lacrime di tutte le donne”. “Cantò come dea” è stato acquisito dall’UNESCO quale Programma d’azione, pertanto comporta un impegno costante che vivo visceralmente; il poema – uscito in terza edizione- ha accompagnato il viaggio italiano ed estero della Carta dei diritti della bambina/ragazza, è molto famoso e citato.
Educare alla bellezza è il cantiere cui tengo tantissimo: lo facciano in primis i genitori in Modello prima che in parola, lo facciano gli insegnanti in Nobilta’ di impegno tale qual’e’ il ruolo, lo facciano gli artisti oggi sempre di più, lo faccia ogni cittadino perchè ogni bambino e ogni bambina è figlio e figlia di tutti, erede di ogni identità, custode di secoli di cultura.
Comunque, non mi sono limitata ai messaggi, ho supportato, anzi corroborato tutto con la mia ultima creazione: il pentagramma: note di virtù’” con il quale giro l’Italia perché ripeto: pensare ad una virtù e’ già coltivarla, pensare a tante virtù equivale a cambiare il mondo. In tantissimi lo hanno già firmato e segnato -dentro la nota scelta sul pentagramma- la virtù che ciascuno intende rinfocolare…tanti poeti romaneschi al Caffè Greco, allo storico Centro Trilussa, tanti alla Casa della Poesia di Monza, tanti nelle associazioni milanesi, romane e piemontesi…spero presto di venire a Matera…intanto il viaggio continua….è fantastico…Avremo modo di parlarne. Comunque domani si faccia tutti insieme in modo che si inverta la percentuale di assassinii di donne, comincino le virtù ad alitare, portino un venticello nuovo, buono, odoroso di vita, ne beneficeremo tutti, non oso immaginare la vita di orfani da omicidio. Poi se vuole uno scoop, ebbene le rivelo che: le lenzuola su cui disegno i pentagrammi e le note sono quelle del corredo che la mamma mi dono’… dunque sono lenzuola d’amore, colme d’amore, donate per amore, ricamate d’amore e così debbono ancora viaggiare e seminare virtuosissimo amore.