FERROSUD. FUTURO IN BILICO PER LE MIGLIORI MAESTRANZE ITALIANE
La richiesta di Cassa integrazione straordinaria per 80 lavoratori della Ferrosud che per un anno rimarranno senza lavoro, è un segnale che ci richiama a riflessioni sulla fase di recupero dell’economia locale alla quale siamo tutti chiamati.
La lunga giornata di trattative che ieri si è conclusa con la mancata firma dell’accordo, aggiunge un ulteriore elemento di disagio per maestranze che, paradossalmente, sono considerate le migliori del settore e che oggi si trovano a combattere per assicurarsi almeno un futuro sostegno attraverso il triste ricorso agli ammortizzatori sociali.
Il sit in che ieri si è tenuto davanti all’Assessorato alle Attività produttive della Regione Basilicata rappresenta il volto del crollo occupazionale al quale stiamo assistendo. La solidarietà non basta; è necessario che questi lavoratori possano contare su garanzie per il loro futuro, che possano continuare a progettare senza vedere la cassa integrazione come l’unico sinonimo di lavoro attualmente disponibile.
La cassa integrazione straordinaria appena avviata, giunge a poche settimane dalla conclusione della precedente Cig che aveva riguardato altri 40 operai.
La storia di questa azienda e lo straordinario valore delle maestranze considerate le migliori nel settore metalmeccanico e che hanno contribuito a farne il fiore all’occhiello del nostro territorio, sono una risorsa che non deve andare dispersa e che, anzi, va sostenuta con tutti gli strumenti che le istituzioni hanno a disposizione e che devono essere resi concreti prima possibile.
Queste vicende ci fanno ripensare al processo industriale che ormai vive un triste declino. Tutte le nostre energie devono essere spese affinchè si inverta la rotta verso un circuito virtuoso e positivo del nostro tessuto imprenditoriale.