Venerdì 29 novembre 2019 alle ore 18 a Cava Paradiso sulla strada statale 7 all’uscita di Matera è in programma l’inaugurazione dell’ultima mostra del progetto pilastro I-Dea: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto”.
La mostra è l’ultima tappa del percorso espositivo dedicato agli archivi. Protagonisti la curatrice Pelin Tan e l’artista di fama internazionale Liam Gillick. La mostra chiude un percorso che ha coinvolto nelle vesti di curatori il fotografo Mario Cresci, i designer Studio Formafantasma, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, gli artisti James Bridle & Navine G. Khan Dossos. Per scaricare tutte le immagini del progetto I-DEA
Quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell’archivio. Si inaugura 29 novembre (fino al 20 gennaio 2020) Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto l’ultima tappa con la mostra a cura di Pelin Tan & Liam Gillick. Gli archivi scelti nell’ambito della ricerca condotta dalla curatrice e dall’artista, entrambi di fama internazionale, sono stati inquadrati all’interno di un approccio critico nei confronti del modernismo e in linea con la storia del territorio dagli anni ’50 ad oggi. Si parlerà ad esempio dei quartieri Spine Bianche e La Martella, il primo progettato da Carlo Aymonino, il secondo da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell’ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni ’50 dall’imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Si intrecceranno vicende parallele che comprendono quindi lo sviluppo dell’architettura, delle abitazioni e degli insediamenti dagli anni ’50 in poi a Matera e nel territorio Lucano, il movimento di persone dai Sassi alle nuove architetture, dai villaggi ai borghi rurali, fino alle sottoculture dagli anni ’60 agli anni ’80 nei Sassi e ai migranti oggi.
La mostra attinge dai seguenti archivi: Fondazione Adriano Olivetti, Roma e Ivrea, Associazione Culturale Adriano Olivetti, Matera, Archivio dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione Agricola (ALSIA), Osservatorio Migranti della Basilicata, Palazzo San Gervasio, Centro Archivi di Architettura – MAXXI, Roma, Archivio privato di Enzo Viti, Matera, Archivio privato del gruppo Malve, Matera, Cartoline di Matera, archivio privato Matera. Vanta inoltre un corpus di video, contributi radiofonici e 3D. Tra questi, per citarne alcuni ‘Spine Bianche and La Martella’, un video di Pelin Tan che si concentra sui racconti orali degli abitanti che furono sfollati dai Sassi e dei loro discendenti e su un’intervista a Luigi Acito, architetto del luogo che, per tutta la sua vita professionale, ha studiato la storia dell’architettura di Matera.O ancora il documentario del 1954 di Giancarlo De Carlo, Cronache dell’urbanistica Italiana, Archivio della Triennale di Milano, come il documentario “The Mayor of Montemilone: The politics of a small Italian town and its communist mayor, Dino Labriola”, Italians, 1984, BBC One Archivio. Inoltre l’intervista video a cura di Pelin Tan a Rita Montinaro che racconta il suo punto di vista sul movimento delle Malve di cui fu membro fondatore. Sono pochissimi i documenti rimasti sull’occupazione del rione Malve, nei Sassi di Matera, iniziata nel 1977. Il gruppo clandestino era piuttosto allergico alle telecamere e la sistematizzazione di una storia orale del movimento è quanto mai urgente.
L’allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.
Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso