Il “Contratto di Sviluppo Fiat” firmato nella tarda serata di ieri dal Ministro Patuanelli rappresenta sicuramente un’ottima notizia soprattutto in un momento molto complicato per il settore industriale del nostro Paese ed in particolare nel comparto Automotive, che attraversa un momento cruciale dovuto a notevoli cambiamenti, alla transizione dal diesel all’elettrico, a un mercato sempre più globale condizionato da fattori anche esterni (dazi) che complicano notevolmente il futuro dell’intero settore auto, delle relative vendite, immatricolazioni e dunque dei relativi livelli occupazionali.
La sottoscrizione del “Contratto di Sviluppo Fiat” tra Mise, Regione Basilicata, Piemonte, Invitalia e FCA oltre a rappresentare una buona notizia si caratterizza finalmente di concretezza e di come è possibile fare RETE tra tutti al fine di sostenere il fare impresa creando le basi necessarie per garantire il presente e soprattutto il futuro.
Va proprio inquadrato cosi il “Contratto di Sviluppo Fiat”, e ciò dimostra che ancora nel nostro Paese è possibile delineare strategie industriali nazionali che possano e potranno garantire il futuro degli stabilimenti italiani e dunque i relativi livelli occupazionali.
Da tempo come UILM avevamo chiesto l’intervento del governo nazionale e quello regionale affinché si potesse rilanciare complessivamente il “progetto Melfi” anche attraverso l’incremento delle attività di ricerca nel relativo campus tecnologico, esempio solo virtuoso fino a ieri, senza un vero volto e soprattutto senza un ruolo industriale, di sviluppo e come centro di ricerca; finalmente il Campus Manufacturing di Melfi non sarà solo un esempio virtuoso ma sarà protagonista e artefice del nuovo progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale denominato “Ricarica”, realizzato dalle imprese aderenti al gruppo FCA Italy Spa e CRF, e finalizzato allo studio di nuove soluzioni architetturali per la realizzazione di veicoli con propulsione puramente elettrica in uno scenario di mercato post 2024 e ciò nasce dall’esigenza di rispondere alle sfide sociali e ambientali legate alla mobilità.
Va dunque dato atto alla Regione Basilicata, dal Presidente Bardi, all’Assessore Cupparo, al Direttore Generale dipartimento Marika Panetta e all’Ingegnere Giuseppina Lo Vecchio, di essere stata artefice, protagonista e soprattutto di essere riuscita ad interpretare le esigenze del territorio lucano e di FCA, ponendo in essere nuove condizioni industriali che saranno determinanti per il ruolo strategico del Polo di Melfi anche in prospettiva della possibile fusione tra FCA e PSA.
In particolare il “Contratto di Sviluppo Fiat” renderà il polo di Melfi un vero e proprio centro ricerche relative all’autotelaio e al battery case – che inizialmente erano previste in Piemonte – e che garantiranno dunque il rafforzamento dell’attività di ricerca in Basilicata anche in previsione dell’avvio di produzione delle auto elettriche/ibride la cui salita produttiva è prevista a partire dal primo trimestre del 2020.
Questo ulteriore importante investimento sul nostro territorio, associato alle nuove produzioni già allocate all’interno dello stabilimento di Melfi, garantirà il consolidamento di tutto l’Indotto di Melfi e potrà consentire la possibile chiusura del contratto di solidarietà e dunque il reintegro di tutto il personale in temporaneo esubero, ma soprattutto potrà essere anche una possibile risposta alla fame di lavoro che caratterizza complessivamente le nostre comunità.