La vitivinicoltura rappresenta un settore dell’agricoltura che in Basilicata si mette in evidenza per il suo carattere strategico ed è in grado di esercitare, con i suoi prodotti di qualità, una forte attrazione verso l’esterno, pur in assenza di un’adeguata offerta di accoglienza. E’ la conclusione dell’incontro che si è tenuto a Barile per presentare il Progetto Enotria, incontro promosso da sindaci in collaborazione con il Distretto Turistico Terre di Aristeo. In particolare Rocco Sileo (Alsia), Angelo Caputo (Crea), Angela Capece (Unibas), Stefano del’Uno (Cnr Tito) e l’arch. Giuseppe Intini hanno presentato lo stato della ricerca sui vitigni autoctoni lucani riscoperti negli ultimi anni. Si tratta di un piano di recupero sistematico della biodiversità viticola in Basilicata per il recupero e la valorizzazione delle principali varietà locali e dei vitigni autoctoni minori che sono diverse decine. Applicando tecniche tradizionali e tecniche di recente introduzione – hanno spiegato i ricercatori – è stato possibile ampliare le conoscenze sulla identità varietale del patrimonio genetico sino alla conservazione “ex situ” del germoplasma viticolo.
Gli importanti risultati raggiunti – ha spiegato Saverio Lamiranda, a.d. Terre di Aristeo – hanno suggerito al Distretto di avviare un tavolo di confronto e costruire le condizioni di un partenariato con gli enti di ricerca per elaborare un’idea progettuale in linea con gli obiettivi del Distretto al quale aderiscono 48 degli 87 Comuni complessivi con superficie vitate. In vista della creazione e dell’ampliamento di un sistema enoturistico integrato e di una nuova accoglienza di qualità, il progetto Enotria ben integrato nel nostro Progetto Pilota – ha aggiunto – costituisce motivo di forte interesse per il Distretto, perchè recuperando il maggior numero possibile delle varietà autoctone e ammettendole nuovamente alla produzione si incentiva l’imprenditoria e l’occupazione nelle aziende del settore dietro la spinta di una rinnovata richiesta nel mercato.
Per il presidente del Distretto Antonio Miele di fronte alla qualità scientifica della proposta progettuale, parte integrante di Terre di Aristeo, “è inspiegabile che la politica non riesca a recepire i contenuti dei programmi. Intendiamo mettere in moto investimenti per 370 milioni di euro, di cui il 30% a carico di imprese, con una quota regionale di pochi milioni di euro, per rivitalizzare l’economia locale ma non abbiamo ancora la delibera della Giunta, nonostante Il protocollo del 2018 tra la Regione ed Aristeo “per lo Sviluppo delle Comunità Turistiche Integrato della Basilicata”. Di qui l’accelerazione che si intende imprimere. Tutte le iniziative sono pronte per essere tradotte e presentate in “progetti definitivi”. La proposta Aristeo, anche sulla base dei risultati di questa prima esperienza prevede di promuovere e sollecitare volumi di investimento almeno analoghi per ogni anno, almeno fino al 2023 del rapporto convenzionale sottoscritto con la Regione Basilicata.
In proposito, il sindaco di Barile Antonio Murano, ricordando quanto concordato nel precedente incontro di Tolve nelle scorse settimane, ha annunciato un’iniziativa dei sindaci degli 87 Comuni aderenti per sollecitare il Presidente Bardi a tenere fede gli adempimenti di competenza istituzionale. Quando istituzioni locali ed imprese locali si mettono insieme per raccontare il proprio territorio – ha detto – si innesca una miscela di impegni e di passione che va assecondata. E’ una sfida che vogliamo vincere guardando ad oltre l’esperienza di Matera 2019.
Nell’incontro è stata inoltre presentata la candidatura dell’Amministrazione Comunale di Rionero per far diventare Villa Granata, già negli anni passati Casa vinicologica, un Centro sperimentale per i vitigni autoctoni.
Nov 27