Il Teatro Duni è del Comune di Matera. Nel pomeriggio, nell’aula b della sala aste telematiche del Palazzo di Giustizia di Matera, si è svolta la procedura di vendita all’asta del teatro Egidio Romualdo Duni.
L’offerta minima per la partecipazione è stata presentata dal sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, pari a 2 milioni 499 mila 510 euro.
Poichè era l’unica offerta presentata non c’è stato ovviamente alcun rilancio e di conseguenza il Tribunale ha ufficialmente assegnato l’immobile al Comune di Matera, che ora dovrà avviare le procedure per la riqualificazione dell’immobile.
Con la vendita all’asta dell’immobile del teatro Duni si chiude dopo otto anni una vicenda giudiziaria avviata da un cittadino materano con l’apertura di un contenzioso nei confronti dei proprietari della società Teatro Duni srl. Grazie a questa procedura giudiziaria l’Amministrazione Comunale di Matera ha avuto l’opportunità di poter acquistare l’immobile anche ad una cifra inferiore rispetto a quella proposta ai proprietari un paio di anni fa, quando fu presentata attraverso l’Agenzia del Demanio la proposta di acquisto per circa 3 milioni 400 mila euro.
Michele Capolupo
Il Comune di Matera si aggiudica l’asta per il cineteatro Duni, il Sindaco De Ruggier: “Orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo ambizioso”.
Il Comune di Matera si è aggiudicato l’asta di vendita del cineteatro Duni. 2.499.510 euro l’offerta formulata che è risultata vincente.
“Abbiamo evitato che un bene culturale dal valore inestimabile per la città – ha sottolineato il Sindaco Raffaello de Ruggieri che ha presenziato personalmente all’asta – subisse un destino non consono alla sua importanza. Matera ha il suo teatro. E’ stato costruito grazie alla lungimiranza e alla generosità di imprenditori materani, progettato da un prestigioso architetto, Ettore Stella, nato a Matera, e realizzato nei tempi eroici del dopoguerra per lasciare una testimonianza autorevole di architettura contemporanea. Sono orgoglioso di aver raggiunto un traguardo così ambizioso e così utile al ruolo della città e della regione”.
Finalmente una buona notizia. Ora mi auguro che i lavori di ristrutturazione e gli adempimenti sulla sicurezza, vengano eseguiti a regola d’arte e nei tempi necessari.
Nino Silecchia
Complimenti al Comune da parte di noi tifosi del Matera Calcio, siete riusciti a tirare fuori due milioni e mezzo di euro!!! Mentre per la cosa più importante per molti materani come il calcio non siete riusciti a contribuire per 150 mila euro!! Siamo indignati non avrete mai più il nostro appoggio per essere rieletti!! Un pensiero va anche a chi a fatto scappare il Rende, cari ragazzi di prima e seconda categoria legati ad altri partiti,vi diciamo: SANTR P VU NAN SOND AD ASSI……………..
Finalmente si e’ chiuso un caso che a dir poco era diventato penoso. Grazie Sindaco, a differenza dei suoi detrattori, da persona di cultura quale Lei e’, secondo me, ha fatto molto per l’onore di questa citta’ con assoluta umilta’.
Grazie ancora.
Sono veramente stupito per il modo in cui la nostra amata Amministrazione Comunale ha voluto a tutti i costi assicurarsi lo stabile del Teatro Duni. Tutto questo fa pensare che il Comune di Matera é abbastanza solido per aver speso cinque miliardi delle vecchie lire senza battere ciglio. Quindi si capisce che quando vogliono loro i soldi li tirano fuori senza badare a niente. Nei commenti di questo articolo mi ha preceduto l’amico Biancazzurro e non voglio essere ripetitivo. Permettetemi soltanto di dire che alle prossime elezioni, ne vedremo delle belle.
Pasquale Fontana
Giusto salvaguardare la cultura a Matera spendendo due milioni e mezzodi euro ma forse era altrettanto giusto non fare scomparire il calcio a Matera spendendo 150 Mila euro…per il calcio non c’erano soldi…. invece adesso sono improvvisamente comparsi 2 milioni e mezzo e tanti altri ne usciranno per rinnovare la struttura!!! Io sento puzza di bruciato…..
BIANCAZZURRO, Pasquale Fontana, Redfox69, state tranquilli che alle prossime elezioni non succederà proprio nulla di diverso. Saranno rielette sempre le stesse persone, quelle che non sono riuscite a contribuire per 150 mila euro, quelli che si son fatti scappare il Rende. In questa città purtroppo la musica è sempre la stessa.