Il segretario regionale Antonio Fedele e il componente della segreteria regionale Michele Picerno della FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) in una nota congiunta denunciano trattenute illegittime da parte dell’Asm sugli emolumenti stipendiali dei lavoratori. Di seguito la nota integrale.
Chissà come il celeberrimo commediografo napoletano Eduardo De Filippo avrebbe rappresentato sul palcoscenico la situazione tragico-comico che stanno vivendo le lavoratrici ed i lavoratori dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera a seguito di illegittime trattenute sullo stipendio senza che l’Ente pubblico disponga di alcun titolo esecutivo.
Proprio per rappresentare la situazione paradossale del “non ti pago” in salsa lucana, la FISI ha inviato una nota al Ministro della Salute, al Ministro per la Pubblica Amministrazione, all’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata e all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con l’intento di sensibilizzare dette autorità sull’esercizio non corretto della posizione dominante della parte pubblica del contratto di lavoro che, a sommesso avviso dell’organizzazione sindacale, rappresenta un vero e proprio abuso del diritto realizzato dall’Azienda Sanitaria Locale di Matera.
Sulla materia del contendere sono stati espressi autorevoli pareri dall’ARAN, l’Agenzia deputata alla contrattazione nazionale per le pubbliche amministrazioni, dal responsabile del servizio personale e dal responsabile dell’Ufficio Legale della medesima azienda sanitaria, che sconfessano le modalità con le quali l’ASM di Matera tratteneva, e continua a trattenere, emolumenti stipendiali ai dipendenti.
Le suddette trattenute riguardano competenze economiche relative alla progressione economica orizzontale, alla partecipazione a progetti obiettivo, allo svolgimento del servizio di pronta disponibilità.
Per l’istituto contrattuale della pronta disponibilità sembrerebbe che, alla base delle illegittime trattenute, non sia stato adottato nessun atto amministrativo da parte dell’Azienda Sanitaria materana.
Insomma sembra proprio di stare nel “marchesato del grillo” nel quale la pubblica amministrazione è “il tutto” e i dipendenti sono “il nulla”.
Infatti, le lavoratrici ed i lavoratori sono costretti a munirsi di titoli esecutivi, quali sentenze o diffide accertative dell’Ispettorato del Lavoro, per vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto al pagamento del lavoro straordinario piuttosto che il rimborso spese per l’utilizzo del proprio mezzo per ragioni di servizio.
Al contrario, l’azienda sanitaria materana, sin dal mese di marzo 2019, trattiene una parte della giusta retribuzione dei dipendenti senza essere in possesso di alcun titolo esecutivo.
Pertanto, la FISI è convinta che per mettere la parola “fine” alla tragicommedia alla quale i lavoratori assistono passivamente da oltre 10 mesi occorre rimuovere il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria materana.