Polimedica-Villaggio Salute, Assemblea permanente di Sanità Futura e richiesta al Presidente del Consiglio regionale Cicala. Di seguito la nota integrale.
Dopo le dichiarazioni del Ministro alla Salute Roberto Speranza ieri a Potenza e la Giornata della Trasparenza dell’Asp la “parola” passa ai cittadini e agli operatori-dipendenti del sistema sanitario regionale. Alla Polimedica di Melfi, all’interno del Villaggio Salute (rione Bicocca), è in corso l’assemblea permanente indetta da Sanità Futura per tenere alta l’attenzione pubblica su trasparenza, legalità e diritto alla salute. Oltre a numerosi cittadini provenienti da diversi comuni della regione, oggi hanno fatto visita alla struttura anche amministratori locali del Vulure-Alto Bradano e l’intenzione è di alzare ancora di più, se possibile, la temperatura dell’iniziativa: il muro dell’indifferenza in cui si rifugiano le istituzioni regionali va demolito definitivamente perché è umanamente insopportabile!
Sanità Futura ha inviato al Presidente del Consiglio Regionale Cicala un invito a ricevere una delegazione di dirigenti dell’Associazione e di cittadini per la consegna della petizione che ha già ottenuto oltre 7 mila firme di adesione. La richiesta/invito è riferita innanzitutto alla necessità che il Presidente Cicala si faccia garante del rispetto dei principi di democrazia partecipata sanciti all’art. 14 dello Statuto regionale. Nella petizione infatti è contenuto il richiamo agli articoli della Costituzione italiana 41 (“L’iniziativa economica privata è libera.”) e 32 della (“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”) insieme a 2 richieste che il Consiglio regionale è chiamato per legge statutaria a discutere. Le richieste riguardano il fenomeno delle liste di attesa, cioè dei ritardi nelle cure, che i cittadini lucani sono obbligati a patire per ricevere l’assistenza sanitaria ambulatoriale a cui hanno diritto; l’urgenza di avere un sistema di assistenza sanitaria più equo, più libero e più distribuito, tra strutture pubbliche e private, tra centro e periferie della Regione, più vicino alle necessità e ai luoghi di vita dei cittadini; il diritto dei cittadini lucani alla libera scelta del luogo di cura, che è impedito dalla burocrazia e dallo spreco delle risorse pubbliche; l’attuazione della legge 241/1990 secondo cui l’attività amministrativa deve essere “retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza”; la necessità di mitigare l’impatto negativo della burocrazia, che spesso ostacola gli investimenti, la laboriosità, l’innovazione e con essi il miglioramento dell’offerta complessiva dell’assistenza sanitaria; il dovere morale di evitare il fallimento di imprese sanitarie sane, sulla discriminazione e sulla negazione delle cure territoriali.
Sempre nella petizione rivolta al Presidente del Consiglio Regionale Cicala si chiede anche: la costituzione di una commissione di inchiesta che, partendo dalle considerazioni esposte, faccia luce sull’osservanza delle leggi costituzionali richiamate e sulla loro attuazione, con particolare riguardo all’agire della pubblica amministrazione sanitaria rispetto ai criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza; l’approvazione di un ordine del giorno che impegni il governo regionale a porre in essere azioni concrete per fronteggiare le lungaggini burocratiche ingiustificate e le complicazioni inutili nell’esecuzione delle leggi regionali.
Nell’assemblea permanente i dirigenti di Sanità Futura si confrontano con cittadini e altre associazioni su forme e strumenti per intensificare le iniziative pubbliche fino a smantellare ogni barriera che impedisce trasparenza e legalità, barriere e pareti costruite su una indifferenza opprimente e sulla perpetuazione di ingiustificabili privilegi della mala burocrazia. La misura è ormai colma ed ogni giorno che passa centinaia di persone, imprese, associazioni devono subire decine di autentici abusi e soprusi, per i quali è arrivato il momento di trovare il coraggio di dire basta e aiutare le istituzioni democratiche a fare altrettanto!