L’esperienza di AltoFest Matera Basilicata 2019, il progetto che da inizio novembre sta attraversando la regione, portando artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei cittadini lucani, trasformate in spazi performativi aperti al pubblico, arriva alla sua tappa conclusiva dal 4 all’8 dicembre.
Dopo aver coinvolto ed emozionato i comuni di Melfi, Venosa, Moliterno, Sarconi, Montalbano Jonico e Tursi, il progetto approda nella collina materana, fra Grassano, Tricarico, Miglionico, Montescaglioso e Matera- Borgo La Martella. Dodici famiglie dei cinque comuni ospitano altrettanti spettacoli, performance e istallazioni performative, in replica nelle cinque giornate.
A Tricarico, l’artista spagnolo Marc Vilanova propone “Kerosene”, una performance audiovisiva site-specific. Un’installazione di luci, progettata utilizzando le caratteristiche architettoniche dello spazio e innescata e manipolata dall’input dello strumento musicale e da componenti elettronici. Il risultato è un’esperienza immersiva in cui lo spazio è modellato e trasformato dal suono e dalla luce. La compagnia svizzera Inkörper Company presenta “Mouvement d’ensemble (Sacre)”, un’opera che mette in discussione la nuova relazione tra uomo e natura sotto forma di un’installazione in evoluzione. Nelle modalità di ripetizione e resistenza, l’esecutore intraprende una paziente impresa di costruzione e decostruzione di materiali naturali elementari che manipola per organizzare lo spazio.
A Grassano la Compagnia italiana Menhir si prepara per “Genesi”, in cui un paio di danzatori generano dinamiche fluide, incroci, pause e sospensioni. Nessuna coppia mitica all’origine delle generazioni future. Nessun giardino terrestre su cui segnare limiti e proprietà. “Daughters” della compagnia romena Tangaj Dance, è una performance sulla trasformazione, in cui tre micro-storie immaginarie, caricate di ironia e suspense, si intrecciano e creano una nuova identità. Siamo le figlie di una generazione, una comunità, un iperuniverso in cui la realtà è narrata in esplosivi frammenti di informazione.
Montescaglioso accoglie il progetto artistico Chiasma con “B-side” uno spettacolo\installazione creato tra il 2014 e il 2015 da Salvo Lombardo raccogliendo un archivio di gesti e movimenti, osservando i passanti occasionali in luoghi pubblici. Daria Greco “traduce” l’opera originale creando il suo archivio personale, catturando nuovi frammenti della vita quotidiana dei suoi “ospiti”. Con “Lì dove l’ombra appare [remixed] (2014-2019)” l’artista italiana Isabella Bordoni, riprende un’opera del 2004, in cui poneva un corpo femminile al centro di un complesso progetto scenico. L’autrice torna a quel testo a quindici anni di distanza, come puro reperto archeologico, privato di tutto l’apparato tecnologico e performativo che ne era parte, aprendosi allo spazio domestico e a esiti ignoti. In “Sembra ma non soffro” della compagnia italiana Quotidiana.com, gli attori, posti su due inginocchiatoi bianchi, intrecciano un dialogo dalle forti tinte surreali eppure allo stesso tempo realissime che si avvalgono di un’ironia tagliente e spiazzante. Come figure incasellate nella striscia di fumetto aspirano a un altrove e si dibattono un come sbavature del disegno nel recinto angusto della vignetta.
A Miglionico, “Backstage” dell’artista spagnola Raquel Ponce, indaga il concetto di backstage, cosa succede dal punto di vista dello spettatore e quindi cosa immagina lo spettatore; lavorare su ciò che accade dopo l’azione, in quell’immediato futuro, quel futuro imprevedibile, sfuggente con molteplici possibilità. “In your face” del collettivo italiano Ateliersì usa il linguaggio di Facebook per la riscrittura di “Trovarsi” di Pirandello, concentrandosi sulla relazione tra la vita intima e il suo doppio on line. Si manifesta in un flusso teatrale e musicale che accoglie le irruzioni del reale e propone un nuovo punto di vista per osservare il rapporto tra l’io e la sua rappresentazione.
Il Borgo La Martella di Matera ospita gli artisti italiani Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani con “Sempre Verde”, che vede protagonisti un’Antigone e un Polinice contemporanei. Il fratello torna da un lungo vagare. La sorella non si è mossa da dove è nata. L’incontro è come un viaggio per riconoscersi. Un tempo per trovare le radici e il senso del futuro in un presente fragile, evanescente, nel quale i due si ritrovano bambini, sognanti, giocanti. In “Chiusi in un cerchio” l’artista italiano Giuseppe Valentino si interroga su quanto in un luogo (un agglomerato di case, una piccola città) la gente si sente parte di una comunità. Roberto Rossellini ha detto “l’anima di una società è la legge, l’anima che tiene assieme una comunità è l’amore”. E’ ancora il caso?
Il 5 dicembre, dalle 19:30 alle 21:00 nel Teatro Quaroni del Borgo La Martella di Matera, si tiene la consueta Agorà, l’assemblea a porte aperte in cui i cittadini delle comunità accoglienti si confrontano. Il Palazzo Materi di Grassano, ospita invece, nella giornata di domenica 8 dicembre dalle 11:00 alle 13:00, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera. La programmazione viene chiusa l’8 dicembre al Borgo la Martella di Matera con la performance notturna “Elementare” del collettivo italiano Amigdala che ha inizio alle 22:30 presso l’abitazione di un donatore di spazio e prosegue fino all’alba al Teatro Quaroni. Un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte in uno spazio attrezzato per il sonno. Cosa ci spinge a cantare per una notte intera? Il rischio, la durata, la fatica, il raduno, il cambiamento, l’attesa, il risveglio, e il silenzio.
Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospitano la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione “Altofest Matera Basilicata 2019”. Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli viene aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti.
Nella giornata di sabato i comuni di Grassano, Tricarico, Miglionico, Montescaglioso e Matera-Borgo La Martella possono essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 – escursioni@ridolaviaggi.it – www.ridolaviaggi.it
Biografie degli artisti
Marc Vilanova. Artista del suono e della luce che lavora nell’intersezione tra arte, scienza e tecnologia. La produzione artistica di Vilanova è sempre stata guidata da uno spirito di innovazione alimentato da un interesse per i nuovi media. Fusione di ricerche e pratiche artistiche diverse, in progetti in cui vengono esplorati concetti come la visibilità del suono, l’automazione, l’auto-espressione della macchina, l’intelligenza artificiale e la superintelligenza, e le implicazioni sociopolitiche riguardanti il rapporto tra società e tecnologia. Attualmente, crea performance/installazioni audiovisive, si dedica alla composizione elettroacustica, l’improvvisazione e al dialogo interdisciplinare con la danza, il teatro e le immagini in movimento. Il suo lavoro è stato presentato in festival in tutto il mondo: Giappone, Stati Uniti, Canada, Brasile, Colombia, Cuba, Iran, Taiwan, Corea del Sud, Russia e molti paesi in Europa.
AurélienDougé vive e lavora tra Ginevra e Parigi. Ha studiato danza presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Lione (CNSMD). Tra il 2007 e il 2014 è stato danzatore per DantzazCompania/Ballet de Biarritz, per l’Opera di Lipsia, per la compagnia Norrdans e per il Ballet duGrandThéâtre de Genève. Ha lavorato con coreografi come JöelleBouvier, AndonisFoniadakis, Marco Goecke o MatsEk. In concomitanza con la sua carriera di interprete, AurélienDougé conduce le sue ricerche collaborando con artisti di diverse discipline. Nel 2014 a Ginevra Inkörper Company. Il lavoro di AurélienDougé assume forme e flussi diversi tra performance e installazione. Mentre le creazioni progrediscono, percepiamo il suo costante interesse per alcune domande: come spostare i problemi indagati dalle scienze umane e sociali nel regime dei sensibile, del corporeo e del materiale? Come condividere esperienze estetiche che riflettono diverse organizzazioni relazionali? AurélienDougé continua la sua carriera come ballerino e interprete principalmente per Cindy Van Acker, ma anche per Jérome Bel e per il regista Romeo Castellucci.
MENHIR è una compagnia di danza, nata nel 2008 da un progetto artistico di Giulio De Leo. La ricerca coreografica della Compagnia Menhir è stata da sempre contrassegnata dalla collaborazione e dal confronto con coreografi, drammaturghi e interpreti provenienti da tutto il territorio nazionale ed europeo. Menhir ha prodotto Danze di neve, DearDad, Radicchio, Cigni a Sud, Solitario and Trilogia by Giulio De Leo, ha supportato altri giovani coreografi, ha co-prodotto con la CieBlickedi Strasburgo Romanze di Virginia Heinen e ha realizzato numerosi progetti speciali come Le Danzatrici, Il Vangelo di Pasolini and Gesto Sospeso (Ulivi e Biosculture) by Giulio De Leo. Nel 2011 inizia la lunga collaborazione con la Compagnia Sieni Danza di Firenze, Arte del gesto nel Mediterraneo e l’Accademia del gesto in occasione della produzione di Dialoghi sul Corpo di Virgilio Sieni. Nel 2012 la compagnia cura la produzione del Grande Adagio Popolare_AgoràBari, un progetto di Virgilio Sieni con l’assistenza di Giulio De Leo realizzato nell’ambito di AdriaticIPA e ARCHEO.S da Teatro Pubblico Pugliese e Dansystem. Nel 2013 in partenariato con la compagnia teatrale Teatroscalo, la Compagnia Menhir ha ottenuto la residenza artistica presso il Teatro Saltimbanco di Santeramo in Colle nell’ambito del progetto TEATRI ABITATI/Residenza Teatrale di Santeramo in Colle, cofinanziato con l’intervento regionale Innovazione nella rete delle Residenze – PO FESR PUGLIA 2007/2013-Asse IV-Linea 4.3-Azione 4.3.2-lett.I. Dal 2015 Menhir è compagnia residente presso il Teatro Garibaldi in Bisceglie, dove fra le varie attività coordina LIBERO CORPO, il progetto di formazione e orientamento coreutico professionale, di promozione della cultura della danza contemporanea e di formazione del pubblico del Teatro Garibaldi di Bisceglie con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese e Città di Bisceglie. Fra i progetti di formazione realizzati spiccano, CERBIATTI DI PUGLIA di Virgilio Sieni (2011-2013) e LIBERO CORPO . Il biennio 2015/17 di LIBERO CORPO è stato sviluppato con la collaborazione di Roberto Zappalà e Scenario Pubblico/Centro di Produzione Nazionale della Danza di Catania e Compagnia Zappalà Danza, si è nutrito dei contributi formativi di numerosi maestri e coreografi e quest’anno ha sviluppato quattro atelier di creazione coreografica condotti da Giulio De Leo, Simona Bertozzi, Maud de la Purification e Michele Di Stefano.
Simona Deaconescu, coreografa e regista sperimentale, attualmente con sede a Bucarest. Il suo lavoro esplora il futuro del corpo e la crisi della percezione, attraverso diversi generi, (ri)mescolando il confine tra razionale e irrazionale. È la fondatrice di TangajCollective, che sviluppa progetti nel campo della performance, del cinema e dell’installazione, i cui lavori sono stati presentati in Romania, Austria, Bulgaria, Turchia, Italia, Portogallo, Estonia, Francia, Lituania, Stati Uniti e Canada. Simona ha ricevuto una borsa di studio danceWEB nel 2014, è un’artista di Aerowaves Twenty18 e vincitrice di Loikka Award 2018. Nel 2016 le è stato assegnato il premio National Center of Dance Bucarest per il suo contributo allo sviluppo della danza contemporanea rumena. Nel 2015, seguendo l’istinto di sviluppare un’industria cinematografica di danza nel suo paese, ha fondato il Festival Internazionale del Cinema di Danza di Bucarest.
La collaborazione tra il coreografo Salvo Lombardo e la danzatrice Daria Greco è iniziata nel 2015 nell’ambito dei progetti artistici di Chiasma. Chiasma è una compagnia di danza fondata e diretta da Salvo Lombardo e supportata da Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). Il lavoro di Chiasma intreccia danza, teatro e arti visive, concentrandosi sui linguaggi della videoarte. Le produzioni della compagnia sono state programmate in molti teatri e festival in tutta Italia e all’estero. Chiasma collabora con il supporto e la collaborazione del Festival Oriente Occidente, Teatro Nazionale di Chaillot, Fabbrica Europa, Festival Romaeuropa, Festival internazionale della danza Aura, Festival della danza Attakkalari, Cortometraggio, Teatro di Roma, Teatri di Vetro, Attraversamenti Multipli, Festival Corpi in Movimento, Versiliadanza e Lavanderia a Vapore e molte altre istituzioni. Chiasma collabora anche con numerosi artisti come ballerini, videoartisti e sound designer concentrandosi principalmente sulla contaminazione dei linguaggi e sulla ricerca artistica interdisciplinare.
Isabella Bordoni (1962) è autrice e artista, curatrice indipendente. Inizia il proprio percorso artistico nella seconda metà degli anni ’80 all’interno della scena nord europea delle arti sceniche e elettroniche. Conclusa l’esperienza in seno a Giardini Pensili che ha fondato nel 1985 e co-diretto fino al 2000, con IB_Progetto per le Arti ha dato vita a una piattaforma collaborativa internazionale, nella relazione tra arte, luoghi, archivi della contemporaneità. Attenta alle poetiche dei luoghi e alla reciproca influenza tra l’organizzazione dello spazio naturale, urbanistico e abitativo, e il gesto dell’arte, ha fatto di questi orizzonti materia d’indagine con progetti artistici, cura, docenza. Interessata al “documento” come dispositivo di costruzione e decostruzione narrativa, la sua pratica comprende performance, installazioni, radio. Coinvolta nella sfera dell’arte pubblica e relazionale con progetti ad ampio raggio, introduce i termini poetry.scapes e cittadinanza poetica per descrivere l’ambito processuale che questi mettono in atto. È direttrice artistica di Associazione IMAGONIRMIA di Elena Mantoni e del premio «spostamento variabile» art residency and publishing project.
Roberto Scappin e Paola Vannoni fondano nel 2003 a Rimini quotidianacom La ricerca di un proprio linguaggio si intreccia al percorso di produzione dei testi. Nel 2008, con la “Trilogia dell’inesistente_esercizi di condizione umana”, la compagnia esprime compiutamente la propria cifra artistica. Il Primo episodio della Trilogia, “Tragedia tutta esteriore”, vince il premio Stefano Casagrande – Teatri di Vita, Bologna. Completano la Trilogia Sembra ma non soffro (2010) e Grattati e vinci (2012). I testi della Trilogia dell’Inesistente sono pubblicati da L’Arboreto Edizioni, Mondaino. Una forte motivazione politica è alla base del loro teatro, unitamente alla ricerca di un personale linguaggio che vuole riflettere lo sgomento di come siamo, affrontare le cose da un punto di vista scomodo. Gli elementi della spiritualità, dell’ironia, sono fondamentali per offrire altri registri di senso. La compagnia è stata selezionata con un segmento della propria produzione alla Biennale Teatro 2019.
Raquel Ponce .Laureatasi in storia dell’arte, si forma come danzatrice, attrice e regista nelle Isole Canarie e a Madrid. Artista residente al Production Studios de La Regenta Art Center. Membro attivo e cofondatrice del collettivo artistico indipendente“ElHueco”. Co-fondatrice della compagnia di sperimentazione scenica “Perro Verde”. Interprete di numerose performance e opere di danza presentate in diverse città europee (Amsterdam, Lisbon, Paris, Brussels, Berlin, Stockholm, Geneva …) Ha collaborato con Gary Stevens (And), Xavier Le Roy (Extensions, Proyect), e Tino Seghal. Ha realizzato opere di carattere espositivo, fra cui “BACK” presentata al CAAM e alla Biennale Moving Image (BIM) a Buenos Aires (Argentina), “Corpografías” presentata nello spazio “Area 60” del TEA e “Drawing” presentata alla Biennale d´Arte di Dakar (Senegal). Con le sue performance ha preso parte a diversi festival di rilievo, fra cui Festival of sound research and relatedarts “Display” all´Istituto Cervantes (Berlino), “Body to Body” performance festival al La Regenta Art Center, “Cinemadamare” Festival (Italia) e BONE performance festival (Svizzera).
Ateliersi è un collettivo di produzione artistica che opera nell’ambito delle arti performative e teatrali. Riconosciuto per una scrittura scenica che trasfigura i dati del reale attraverso la loro ricomposizione poetica e musicale, Ateliersi si occupa sia di creazione artistica che della cura e della programmazione culturale dell’Atelier Sì a Bologna. Il Sì è la sede del gruppo, atelier di sperimentazione e produzione, e anche spazio pubblico che ospita artisti e presenta opere offrendo un confronto di pensieri e esperienze estetiche. La creazione di Ateliersi si compone di opere teatrali e interventi artistici in cui il gesto performativo entra in dialogo organico con l’antropologia, la letteratura, la produzione musicale e le arti visive per favorire una comunicazione del pensiero capace di intercettare inquietudini e prospettive che coagulano senso intorno ai sovvertimenti che si manifestano nel mondo. Un approccio antropologico all’arte caratterizzato da un’attrazione per l’alterità, dalla predilezione per l’evoluzione culturale come oggetto di studio, dallo sviluppo della dimensione contestuale e dalla sperimentazione di pratiche interdisciplinari.
L’incontro fra Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani avviene all’interno del gruppo di ricerca teatrale La società dello spettacolo di cui quest’ultimo dal 2007 è stato fondatore e co-direttore artistico. A seguito del monologo “Gianni” (Vincitore Premio Scenario per Ustica 2015, vincitore In-Box 2016, Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2017) hanno dato vita a un nuovo progetto artistico nel quale è rilevante la collaborazione con l’artista luciaio Gianni Staropoli. “Mio padre non è ancora nato”, secondo elemento di una trilogia dedicata ai legami di sangue, è stato presentato in prima assoluta al Festival dei 2mondi di Spoleto 2018 ed è stato vincitore del bando Visionari al Kilowatt Festival 2019. Il terzo elemento della trilogia “Sempre Verde” ha debuttato lo scorso Giugno ad Asti Teatro Festival. Caroline Baglioni ha vinto il bando come miglior autrice under 40 alla Biennale di Venezia 2019.
Amigdala è un collettivo artistico e un’associazione culturale con sede a Modena che opera negli ambiti delle arti performative contemporanee, della rigenerazione urbana e dell’innovazione civica. Amigdala realizza produzioni artistiche multidisciplinari in contesti specifici: periferie urbane, luoghi dismessi, spazi privati, scuole, musei, biblioteche e costruisce relazioni forti con ciascuno spazio attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità che vi abitano. Il lavoro di Amigdala si pone l’obiettivo di modificare la percezione della città e costruire meccanismi di coinvolgimento del pubblico gentili ma radicali Dal 2008, Amigdala cura il festival Periferico a Modena, dedicato alle connessioni tra arti performative, produzioni site-specific, comunità e tessuto urbano. Il festival coinvolge artisti, curatori, teorici dall’Italia e dall’estero. Dal 2017, Amigdala dirige OvestLab, una fabbrica civica a supporto di processi collettivi di re-immaginazione della città. Il lavoro di Amigdala attiva diversi livelli: creazioni artistiche originali, public history e antropologia, educazione alla cittadinanza attiva, attraversamenti urbani e paesaggio.
Giuseppe Valentino. Nato a Cerignola nel 1978. Lascia l’Italia per Zurigo dove vivrà per 9 anni lavorando come direttore della fotografia e regista di videoclip nella fiorente scena Rock ‘n’Roll della città. Nel 2006 si trasferisce a Città del Capo per studiare inglese e film documentario vivendo e studiando in uno dei quartieri più pericolosi della città dove la realizzazione di documentari si inserisce direttamente nelle vicende legate alla realtà circostante. Con l’artista visivo Nico Angiuli cura la direzione della fotografia del progetto vincitore del bando ItalianCouncil del MIBAC, con Fondazione Pistoletto a Biella. Fonda la casa di produzione Ferula Film producendo il film Xolo, presentato al Black Star Film Festival vince il premio come miglior attrice e fa parte della sezione Orizzonti del BiF&ST 2018, sempre nel 2018 vince il premio come miglior film Italiano all’International Tour Film Festival. Viene presentato tra i film italiani al 40esimo Festival del Cinema Italiano di Villerupt in Francia nella competizione principale.Con Ferula Film ha prodotto “Senza Tempo”, un documentario attualmente in fase di post-produzione, in co-produzione con Rai Cinema.Giuseppe Valentino vive in Puglia.